Gli Organica sono una band milanese formatasi nel 2003 dall’incontro di Alessandro Pisacano (voce, chitarra), Attilio Scala (basso, tastiere, synth) e Donato Scotto Di Monaco (batteria) durante una jam in sala prove.
Dopo una vana ricerca per trovare persone interessate a produrre i propri brani riescono infine nel 2004 a incontrare il produttore e fonico Gianluigi Vaccaro che li fa maturare professionalmente e artisticamente. Da questo incontro nasce nel 2008 il primo album Avida/Mente dal sound ruvido e registrato in presa diretta. Il gruppo gira costantemente l’Italia in concerto nei successivi 13 anni finché dopo l’uscita di Scotto Di Monaco e l’uscita del singolo E’ Possibile, il duo Pisacano-Scala s’imbarca in un progetto di ampio respiro che li porta a pubblicare il loro secondo album Strane Visioni Di Giorni Normali Vol. 1 che esce l’1 settembre 2021 ed è totalmente autoprodotto. Il sound del gruppo è marcatamente rock ma pesantemente influenzato anche dall’uso di synth e tastiere che da più corpo e atmosfere alle loro canzoni d’assalto. Di fatto i loro brani si trovano alla confluenza fra glam punk e disco metal, fra pop psichedelico e ballabile tecnologico e futurista. La risultante è un sound atmosferico, barocco modellato su accenti sinistri mentre il cupo spleen esistenziale di Pisacano (i cui testi si rifanno alle opere di Friedrich Nietsche e Thomas Mann e mettono in luce la beatitudine e la dannazione dell’animo umano) sparge poesia malata sulla wasteland sonora del gruppo. Chitarre e tastiere erigono un imponente contrappunto dissonante fatto di distorsioni psichedelici, scampanellii folk rock e ventate maestose e atmosferiche, il cui effetto finale è quello di un perpetuo caos circolare, un’immane maelstromsonoro che vortica minaccioso a poche bracciate di un naufrago. Questa prassi compositiva, fortificato da un piglio sonoro ruvido e abrasivo (nelle parti strumentali come nelle parti vocali) portano il gruppo a sfornare con la stessa naturalezza rock’n’roll brutali alla U2 (Viaggiando Immobile) , ballate di rock duro (Tutto E’ Normale, Fottuta Nostalgia con coro ecclesiastico finale) a volte alleggeriti da intro acustici (Dany Beve, E’ Possibile), progressioni hard rock a passo di pow wow con echi sintetici (Cosa Direbbe Van Gogh) e nello stesso tempo synth pop a passo funky (Libera) e punk modernisti con organo allucinogeno (La Mia Maschera). Se il punto debole di quest’operazione è l’insistenza su un canovaccio che a volte sembra piuttosto monocorde, tuttavia gli Organica si riscattano quando tornano al classicismo rock col rock blues in tempi dispari di Vulnerabile o quando si avventurano nelle nuove tendenze neo post punk (Dr. Faust che avrebbe
potuto essere un brano dei Fontaines DC). La curiosa sensazione che in ogni brano l’ascoltatore si trovi a sentire un brano punk quando invece sente un brano pop o addirittura disco e viceversa (un po’come succedeva nel primo album dei Frankie Goes To Hollywood) rafforza l’augurio che da quest’album prenda l’abbrivo un secondo volume più compatto e più sicuro di sé. Il duo si è avvalso della collaborazione di G. Taccini (tastiere) e di M. Romano (chitarra) che hanno anche
collaborato alla masterizzazione insieme a F. Frezza. Di Scotto che aveva lasciato il gruppo appare alla batteria in tre brani (Viaggiando Immobile, Vulnerabile, E’Possibile); nei restanti brani la batteria è suonata da Scala. Testi e musica sono degli Organica.
di Alfredo Cristallo