ESTETICA NOIR This Dream In Monochrome

Gli Estetica Noir sono una band torinese nata nel 2013 come gruppo new wave – dark punk grazie all’incontro fra Silvio Oreste (voce, chitarra, synth; ex cantante delle Favole Nere) e il bassista Rik Guido (ex Redlynx). Nel 2014 pubblicano per la Genotype Records il primo omonimo EP (5 pezzi) nel quale vengono aggiunte le prime contaminazioni elettroniche. Il brano d’apertura I Will Kill You
pubblicato nella compilation For The Bats e distribuito a livello mondiale dà al gruppo una certa notorietà tanto che altri brani dell’EP ruoteranno con regolarità sul seguitissimo programma radio dello scrittore e giornalista inglese Michael Mercer. Nel 2015 esce il videoclip di I Will Kill You e il brano Beautiful Absence viene inserito nella compilation For The Bats vol. 3. Nello stesso anno si aggiungono al gruppo il batterista Paolo Accossato e il chitarrista Guido Pancani provenienti dalle ceneri delle Favole Nere e Quarzonero. L’anno dopo un terzo brano dell’EP Le Scogliere Di Okinawa viene inserito nella compilation Italian Gothic dell’etichetta finlandese Gothic Music Records. Nel frattempo il gruppo si fa conoscere per la sua intensa attività live che li porta ad aprire per band del calibro dei Danse Society, Christian Death e Chameleons. Nel 2017 la band firma per la Red Cat Records e pubblica il loro primo LP Purity. Dopo una pausa di 5 anni e l’entrata in formazione di Marco Calliandro (Synth, loop, cori) al posto di Guido Pancani, esce il 18 febbraio 2022 sempre per la Red Cat il loro secondo album This Dream In Monochrome.

Nel nuovo album Esteica Noir ha riaffermato la sua passione per il dark e riesuma uno stile coldwave anni Ottanta intriso di rimandi all’elettronica e persino all’ambient. I loro scenari sonori, che mostrano peraltro un magnifico lavoro di arrangiamento e di cura del dettaglio, sono dominati da un cocktail raffinato di melodie agghiaccianti, cadenze funeree, elettronica glaciale o marziale e suoni futuristici, che orienta il loro panorama musicale sui temi della solitudine, dell’apatia, della paranoia e del bisogno di un’apocalisse catartica che gli staccati sinfonici dei synth colorano di una tensione al tempo stesso maestosa e devastante. Peraltro questo lambiccato figurativismo medievale o classicheggiante lambisce in ugual misura la psichedelia morbosa come anche il synth pop oscuro che fu uno dei figli del dark punk. Il loro tetro rosario si muove quindi fra la più classica coldwave anni Ottanta (Room Of Masks il brano-manifesto dell’album, adornata di tastiere angeliche, X, l’apocalittica Striate Body trafitta dai fischi di synth e dalle litanie catacombali del cantante, la litania mediorientale di Dawn Of Pluto), il synth pop più gelido e futurista (Sweeper, Nyctophilia, Climbing Up The Loneliness) e i voodoobilly più robotici e androidi (il balletto di N.U. che ripercorre il milieu più atmosferico e disperato dei Nine Inch Nails, la marcia con cadenze marziali di The Fall). Il breve requiem elettronico di Autumn completamente strumentale è il loro omaggio all’ambient più suggestionante e onirico e spicca come una boccata di speranza finendo
per essere forse il miglior pezzo dell’album semplicemente perché è diverso da tutti gli altri. Il sound degli Estetica Noir con il suo senso di marziale e solenne accoppiato al senso di desolato e di drammatico plasma un universo sonoro di lucida e profonda inquietudine e di amara riflessione sul destino delle cose e delle cose umane..

di Alfredo Cristallo

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