Gli Zephiro sono una band new wave romana. Nascono su impulso del chitarrista Claudio Todesco.
Dopo alcuni cambi di formazione la line-up si stabilizza come power-trio comprendente Todesco,
Claudio Desideri (voce, basso) e Leonardo Sentinelli (batteria). Questa formazione inizia un’intensa attività live con ben 300 date nei successivi 4 anni finché nel 2006 pubblicano il loro primo album intitolato Immagina Un Giorno. Riprendono poi l’attività live condividendo il palco con Carl Palmer,
Diaframma, Assalti Frontali, Neon, Riccardo Sinigallia, Radici Nel Cemento e Daniele Groff. Vincono concorsi come Un Palco Per Il MEI, Katawb, Rock Targato Italia e Videofestival Live. Dal 2009 al 2013 riprendono l’attività live con ben due tour in Giappone (6 date nel 2009 e ben 37 nel 2010).
Nel settembre 2011 vanno negli USA per lo Zephiro New York Tour (3 date). Nel giugno 2012 pubblicano l’EP Kawaita Me con cinque brani di cui due in giapponese. Nel 2013 tornano in Giappone con 9 date. Nel 2014 si dedicano alla realizzazione del secondo album con uscita prevista nel 2018 e di due videoclip girati in Islanda. Pubblicano nell’ottobre 2015 il singolo Amelia (dedicato all’aviatrice americana Amelia Earhardt pioniera del volo transoceanico misteriosamente
scomparsa nel Pacifico). Segue il secondo singolo Crisalide pubblicato nell’Aprile 2014. Ad ottobre 2016 tornano in Giappone aprendo i concerti di Max Gazzé e Negrita. Nel gennaio 2017 aprono a Roma il concerto di Garbo. Dal 2019 ritorna in formazione Francesco Chini (voce e basso). Dopo il blocco imposto dai due lockdown del biennio 2020-21 pubblicano finalmente il secondo album intitolato Baikonur (la stazione spaziale sovietica attiva fin dalla fine degli anni ’50) che esce per l’etichetta kuTso Noise Home il 25 febbraio 2022. Stilisticamente benché il sound dei Zephiro prenda l’avvio dal dark tormentato ed esistenziale dei Cure del periodo di Pornography (il requiem oscuro e tenebroso di Kublai Khan con echi di Oriente) e da quello lugubre e altamente drammatico dei Diaframma nella migliore tradizione romantica italiana (La Colpa che si inabissa in un finale spaziale, Cosmorandagio dedicato alla cagnetta Laika primo essere vivente mandato nello spazio, Di Nostalgia con la partecipazione di Miro Sassolini lo storico cantante dei Diaframma) tuttavia il gruppo trova il coraggio di accogliere elementi dal pop ballabile e tecnologico dei Simple Minds (Amelia), dal disco punk irlandese degli U2 e dei Silent Running(Crisalide, la ballata autunnale di Se Scavo Più A Fondo), dal punk modernista ed emotivo dei Wire (Berlinauta) e persino dalla neopsichedelia orecchiabile dei Chameleons (da cui l’uso sistematico del delay e del flanger). Il loro è un affresco potente e geniale dell’alienazione e dell’angoscia nell’era delle macchine in cui il gruppo dimostra un talento da drammaturgo nell’interiorizzare la paura. La loro transizione dall’oscurità del dark punk a un suono più arioso e
atmosferico trova nel deliquio di Fino Alla Fine un perfetto punto di equilibrio. Se a prima vista gli arrangiamenti dei Zephiro possono sembrare derivativi va dato atto al gruppo di aver introdotto un nuovo originale tassello formale a certa new wave tipica dei primi anni Ottanta stendendo così un ponte fra quell’epoca e lo zeitgeist degli anni Venti del 21° secolo. L’artwork dell’album è di Francesca Radicetta.