Gli Agape sono una band fiorentina nata nel 2017 sui banchi di scuola del liceo. La line-up originale e attuale comprende Alice Taddei (voce), Elia Giorgi e Gabriele Coppola (chitarre), Alessia Lodde (basso, voce) e Filippo Di Martino (batteria). Il nome deriva dalla lettera iniziale dei loro nomi (e in questo caso la P individua Filippo che in toscano viene spesso cambiato in Pippo), tuttavia circolano varie altre versioni: dall’inglese Agape che significa “A Bocca Spalancata” oppure dal greco che individuava l’amore incondizionato e immenso. Dopo una discreta attività live, il gruppo è stato messo sotto contratto dall’etichetta RedCat Records (anch’essa di Firenze) e ha registrato il suo primo full lenght LP nel 2021 per pubblicarlo poi nel successivo 25 febbraio 2022 col titolo di Mind Pollution. Fondamentalmente il sound del gruppo è legato all’hard-rock degli anni Settanta, con qualche concessione al grunge (il ritornello epico su armonie granitiche di Son Of Alchemy) e una tendenza ad addolcire gli arrangiamenti favorendo una scrittura che ricorda maggiormente l’alt rock femminile statunitense fra gli anni Ottanta e gli anni Novanta. In altre parole incedere precipitoso e riffing costante ed infuocato delle chitarre, accoppiato alle furibonde scariche di emotività delle Frightwig (gruppo storico della comunità lesbica di S. Francisco e anticipatrici dei gruppi riot-grrrl), all’immediatezza dura e ipnotica delle L7, alleggerendo via via loro foga col punk-ma-non-troppo delle Elastica fino al groovy vivace e orecchiabile di Liz Phair. C’è ancora qualche trucchetto ma ne parliamo fra un po'. I capisaldi del disco (8 brani in poco più di 30 minuti) sono fondamentalmente tre: l’hard-rock alla Led Zeppelin di The Spark (il loro secondo singolo) e Loss On Ignition (che dopo un intro rovente recupera un giro più melodico a metà del brano), l’alt-rock a metà strada fra Alanis Morrisette e Sheril Crow di Gaia And Thea (il loro primo singolo) e The Surgeon (che sfodera dei cori estatici da girl group anni Sessanta) e l’hard pop tribale di Mind The Gap che piazza a sorpresa i cori eccentrici, fantasiosi e imprevedibili tipici dei B’52’s (e in più un ottimo assolo di chitarra progressive); una scelta stilistica doppiata dal glam rock a ritmo galoppante di Self Confidence. La finale Uranium-238 un hard rock con giro martellante della chitarra opposto alla voce onirica e propulso da ritmi tribali alla Bow Wow Wow vale da solo il prezzo del biglietto fungendo da perfetto testimonial di questa band coraggiosa e alla prima prova.
La quale è ancora acerba (come spesso succede all’inizio) ma considerando la giovane età dei componenti, la grinta giusta e la buona consapevolezza nei propri mezzi (le due voci femminili che cantano in opposizione al rumore assordante delle chitarre è davvero un’ottima idea) fa ben sperare per il futuro. La distribuzione è a cura della Audioglobe/The Orchard.
di Alfredo Cristallo