Gli Zagreb sono una rock band proveniente dal Veneto fra Treviso e Padova attiva fin dal 2014.
Hanno preso il nome dalla capitale della Croazia (Zagabria in croato Zagreb) dove sono stati in
vacanza. La loro prima line-up è composta da quattro musicisti attivi da tempo nella scena
underground locale: Alessandro Novello (voce, chitarra), Ermanno De Luchi (basso), Alessandro
Meneghello (chitarra) e Stefano Bonaldo (batteria). Il loro primo album completamente
autoprodotto e sotto la supervisione artistica di Manuele Fusaroli (attivo già con i Zen Circus,
Giorgio Canali, Il Teatro Degli Orrori) s’intitola Fantasmi Ubriachi ed esce nel 2016. Iniziano quindi
un tour di ben 50 date che li porta in tutta Italia. Il secondo album Palude è del 2018, prodotto da
Federico Viola e Massimo Guberti e pubblicato dalla Alka Records; per l’occasione Meneghello
suona oltre la chitarra anche il synth. Poco dopo nel 2010 esce anche il terzo album intitolato (Tu
Sarai Complice) per la Dischi Soviet che contiene il brano Vibra con la collaborazione di Pierpaolo
Capovilla (Teatro Degli Orrori e One Dimensional Man). Sfruttano il periodo del lockdown per
pubblicare il loro nuovo album Fulmini, uscito il 22 Settembre 2022 per la Vrec/Dischi
Soviet/Audioglobe. A questo punto la formazione è composta da Novello, De Luchi, Meneghello a
cui si aggiungono il nuovo batterista Giulio Beniero e un altro chitarrista Luca Zilio. Il programma
dei Zagreb è un riuscito mix fra suoni aggressivi e incalzanti e brani più onirici. I loro attacchi
marziali (esemplare la ballata di Miss Maschera) si mescolano con facilità e felicità armonica a un
ibrido di psichedelia e power pop valorizzato da arrangiamenti sontuosi densi di fantasiosi
caleidoscopi ritmici, dissonanze, distorsioni apocalittiche (l’hard rock sbilenco ed epilettico di
Portami Con Te). Il canto nevrotico e psicotico di Novello (che raggiunge vertici drammaturgici in
La Mira e nell’anthem Resto Solo Io) e le chitarre abrasive di Zilio e Meneghello che marcano a
fuoco l’iniziale Libellula e la successiva Contessa (un eccellente power pop su una semplice figura
di basso) conferiscono alla loro sintassi un’atmosfera di sinistre apocalissi tecnologiche. Le loro
tessiture solenni, maestose e lugubri assumono cadenze horror da incubo nei due dark punk
glaciali e congelati di Tu Hai Me e 2020 oppure riciclano power pop anthemici come Laila o
devianti come La Ragazza Del Lago (che sfiora la grammatica degli XTC). Gli Zagreb realizzano con
questo LP una perfetta simbiosi fra l’umore malinconicamente utopista della loro generazione e il
tono medio del dramma borghese. In Resto Solo Io appare come ospite Omar Pedrini (ex Timoria).
Come i precedenti album, anche questo LP è stato registrato All’Animal House Studio di Ferrara.
di Alfredo Cristallo