MUSIC MEETS FOOD

La musica che incontra il cibo. Perchè?Silversnake Michelle Music meets food

Musica sperimentale? No, è una semplice visione.

Molto istintiva e primitiva, a dire la verità.

Quando ascolto un brano o quando lo canto, non è solo il senso dell’udito che si attiva. Spesso vi sono delle immagini e delle sensazioni che mettono in gioco gli altri sensi. Per cui alla stimolazione dell’udito, convivono più sensi contemporaneamente. Questo fenomeno neurologico si chiama sinestesia. (Molti artisti percepivano sinesteticamente, tra cui Leonardo Da Vinci, Kandinskij)

Per cui un suono ha dei colori, un colore ha una sua voce. Alcune melodie hanno un sapore e un profumo. Mi capita di ascoltare una nota musicale e di associargli un colore, ma non per forza se vedo quel colore gli associo quel medesimo suono.

E’ una manifestazione pazzesca, a volte invadente, ma avvolgente, poichè ti fa entrare dentro un suono, dentro un colore e tutto assume un aspetto completo, tridimensionale.

So che sembra folle e quindi cosa ho voluto fare?

Vista la scelta di essere divergente rispetto al Sistema mainstream e alle sue regole, vorrei coinvolgere e accompagnare il pubblico dentro questo fenomeno.

Ho creato così una factory artistica, SNAKE MACHINE, che cerca di unire più artisti per poter creare eventi e prodotti che siano sinestetici.

Ho ideato un merchandising atipico. Dei cofanetti con un CD inedito (su spotify trovate solo la canzone: DANCING BLIND per il resto non lo trovate in distribuzione digitale) che si abbina al cibo.

L’idea è quella di nutrire anima e corpo.

 

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