TEMPLE OF JULY Kingdom Cult

I Temple Of July sono una band italo-americana formatasi nel 2021. Hudson Franzoni è un ex-
cantante di una band metal-core di Los Angeles trasformatosi in un cantante di musica industrial e
in un produttore. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo album solista intitolato New Eyes e ha
iniziato un’attività live col suo gruppo di supporto. Nel 2016 ha pubblicato il singolo Feathers.
Nello stesso periodo ha prodotto diversi artisti e la sua produzione più importante è l’album di
Cimorelli Hearts On Fire completamente acustico. Negli ultimi anni ritorna a fare il cantante di
metal. Jesus Ryno è un’artista poliedrico. Suona basso e chitarra, è DJ produttore (con gli
Psycholies) arrangiatore e compositore. Ha suonato a vari festival e ha collaborato con i Lord Of
The Lost, Lacuna Coil, CombiChrist, Covenant, Moonspell, Grave Digger, Raven, Clan Of Xymox,
Eric13, DJ Vade Retro. Mirko Augello è un batterista professionista e versatile con una lunga
esperienza come session-man in studio e dal vivo: fra le sue collaborazioni spiccano quelle con
Toni Esposito e Daniele Sepe. Il gruppo si è formato durante la pandemia (uno stava negli Stati
Uniti e gli altri due in Sicilia) dando alla loro musica una base che risulta dall’unione della musica
metal e dall’industrial. I loro scenari grigi e oscuri prefigurano l’apocalisse prossima ventura. Il
nichilismo e l’efferatezza delle loro canzoni (che esasperano il frastuono gotico e marziale dei
Melvins) profetizzano il vuoto morale del terzo millennio. Il loro primo album (o meglio mini-
album) esce per la Red Cat records il 3 Novembre 2023 col titolo di Kingdom Cult. Il loro connubio
di metal (tutti i tipi di metal: dal death metal, al trash metal, dal grindcore al doom metal ecc.)
musica industriale e hardcore viene messo al servizio di un museo di nevrosi criminali che
sottendono le perversioni latenti in ogni cervello frustrato e assumono una valenza epica nel
momento in cui rappresentano la lotta per la sopravvivenza morale e materiale compiuta da
ognuno di quei cervelli tutti i santi giorni. Il ricorso all’espressionismo feroce dell’industrial
(Honest) prefigura una sorta di diario/tazebao generazionale che permea la rabbia e lo spirito di
ribellione dei teenagers mentre il ricorso alla darkwave, che ricorda le progressioni orrifiche e
lugubri dei Xymox (Vampire) e dei Sisters Of Mercy, aggiunge quella patina di catastrofismo
demoniaco e di esoterismo che rende maniacali i loro devastanti psicodrammi: dalla fusione di
questi due stili nasce il voodobilly di My Identity. I loro brani manifesto sono essenzialmente i
primi due dell’album: il coro di morti di You Die che mischia elettronica, doom metal e darkwave e
il doom metal classico con sovratoni apocalittici di 444 (il primo singolo apripista). I brani più
curiosi e creativi sono invece la title-track, un doom metal costruito su un reggae pop alla Police e
l’elettronica dance di Artificial Paradise (il loro secondo singolo tratto dall’album). L’insieme dei
brani sono pezzi di un puzzle che allestisce un cerimoniale subdolo degno di un vero film horror
mentre la spaventosa potenza dei loro arrangiamenti che ondeggiano fra auto-compassione, auto-
disgusto e auto-compiacimento fanno dei Temple Of July i profeti nichilisti di un paradiso negativo
e senza speranza.

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