I Casablanca sono un gruppo milanese formato nel 2014 dal cantante e chitarrista Max Zanotti che
aveva appena chiuso la sua esperienza solista. Per il nuovo gruppo Zanotti chiama il suo ex
compagno dei Deasonika Stefano Facchi (batteria) e ai due si aggiungono Giovanni Pinnizzotto
(basso) e Filippo Dallinferno (chitarra). All’inizio il gruppo si connota per le sue sonorità vicine allo
stoner rock: e difatti saranno i capostipiti di questo genere in Italia. Il gruppo pubblica nel 2015 il
suo primo singolo Gelido che fa da apripista all’album omonimo uscito nel settembre dello stesso
anno per la etichetta Ostile. Dallo stesso LP vengono tratti altri due singoli (5 Cose e Non Lo
Volevo) per poi iniziare un lunghissimo tour in tutta Italia. All’inizio del 2017 Dallinferno lascia il
gruppo e viene sostituito dal chitarrista Rosario Lo Monaco. La band sigla un nuovo contratto con
la Vrec ne 2017 e pubblicano il singolo Ti Sto Cercando che anticipa l’uscita del nuovo LP Pace,
Violenza O Costume nel marzo del 2018. Col nuovo album la band affina il proprio stile e dopo
l’abbandono di Pinnizzotto sostituito da Antonio Mesisca pubblicano nuovi singoli che verranno
compresi nel nuovo album intitolato Il Lato Oscuro che esce sempre per la Vrec il 5 maggio 2022.
Nel loro sound i Casablanca condensano la quintessenza dello stoner rock individuando le radici
del genere che risiedono nell’heavy metal, nel grunge (il rosario di Nella Sete che ricorda i
Soundgarden e si avvale della partecipazione di Alteria), nell’hard blues (Siamo In America a passo
di pow wow e con la partecipazione di Giusy Ferreri) e tendono alla fine a una forma distorta e
metallurgica della psichedelia. I loro brani sono conturbanti sinfonie per panzer e bombardieri (Il
Cane Cieco con variazioni epiche, le cadenze selvagge di Noi Che Stavamo Bene) le cui basi sono il
drumming pirotecnico e potente in primo piano, il rumore chitarristico spinto a livello maniacale e
il canto sempre su tonalità sinistre e minacciose espressioni ora delle frustrazioni generazionali,
ora del disagio dei ragazzi più depressi tutti finalizzati a creare un clima angoscioso di terrore dove
si svolgono rituali di lacerazione e flagellazione morale propiziata da una nevrosi estremamente
degenerata (le dissonanze elettroniche di Milano Muore). Questi arrangiamenti condividono
un’atmosfera feroce e velenosa ma anche la visionarietà della psichedelia (come la intendevano ad
esempio i Chrome) che finisce per funzionare da involontaria catarsi. Questa prassi perviene infine
a una specie di seduta freudiana dove trovano posto la litania lisergica per voce, piano e armonici
di chitarra di Torna Un Atomo, la ballad con soffi di elettronica di Statue Di Sale e quella con piano
classicheggiante di Fossi Dio, il rock’n’roll con sviluppo di hard psichedelico di La Mia Cura
Psichedelica. Alla fine i Casablanca si concedono persino una caleidoscopica macedonia di stoner
rock, progressive, psichedelia e ritmi funky nella title-track a suggellare un disco che vibra di
emozioni intense al limite della psicosi, del delirio e infine dell’estasi. Lo stoner progressivo e
creativo dei Casablanca aperto a riforme stilistiche di qualsiasi natura si erge sempre più come uno
dei riferimenti fondamentali di questa scuola. La produzione è di Max Zanotti.
di Alfredo Cristallo