Stefano Dell’Armellina è un cantautore trevigiano (è nato nel 1971 a Mareno Di Piave nel 1971) ed
è dotato di un acuto senso dell’ironia accoppiata ad una semplicità e a una coerenza artistica. Nel
1989, inizia quasi per gioco la sua carriera musicale, partecipando con successo a diverse
manifestazioni musicali quali Castrocaro (selezioni nazionali), Chianciano Terme (finalissime), e
Sanremo famosi (3° posto alle pre-finali nazionali). Da queste esperienze nasce il suo primo album
autoprodotto Impronte a cui segue una lunga stagione concertistica. Nella primavera del 1999
vince la 10° edizione del Premio Città di Recanati e con il brano Fiato Corto il primo premio
Musicultura e l’anno successivo il Premio Del Pubblico. Lo stesso brano dà il titolo al suo secondo
LP pubblicato dalla EMI nel 2001. Muove i primi passi nel giro del Folk Club frequentando artisti
come Roberto Vecchioni, Fabrizio De Andrè, Pierangelo Bertoli, Lucio Dalla ed Eugenio Finardi.
Prosegue la sua attività concertistica negli anni successivi e incide nel 2004 il suo terzo album
Giorni Buoni. Partecipa al tour nazionale di Radiotalia solo musica italiana e grazie al suo ingresso
nella Nazionale italiana Cantanti ha modo di partecipare a diverse manifestazioni di beneficenza,
un’esperienza che arricchisce la sua formazione cantautorale. Nel 2005 pubblica il suo nuovo
album dal titolo …E I Pesci Vengono A Galla forse il suo lavoro discografico più completo
(avvalendosi della collaborazione di Neri Marcoré, Marco Morandi, Stefano Melone, Cristiano
Micalizzi, Marco Siniscalco). Partecipa al tour Grazie A Tutti di Gianni Morandi e il suo nome viene
inserito nel Dizionario dei Cantautori Italiani edito da Garzanti. Nel 2024 ritorna sul palco nel tour
del Folk Club e pubblica il suo nuovo album La Magnolia Stellata che viene pubblicato dalla
VREC/Audioglobe l’11 ottobre 2024. Il suo nuovo lavoro è un omaggio dichiarato alla tradizione del
cantautorato italiano presentato con la tenerezza di un Donovan e il tono nostalgico di Elliot Smith
e William Fitzsimmons. L’album quasi interamente acustico si limita al formato conciso della
canzone, con arrangiamenti impeccabili e interazioni strumentali essenziali quasi timide. Il canto è
sempre colloquiale ed intimo (ricorda un po' il tono di Ivano Fossati e il romanticismo di Stan
Ridgway nella sua forma meno beffarda) come quello di un crooner da nightclub che sfoghi in
solitudine la sua malinconia, lasciando spesso l’impressione che stia farfugliando fra la veglia e il
sonno o stia pensando ad alta voce. Il suo album è molto derivativo e le sue canzoni si rifanno alla
tradizione italiana: quella di Ivano Fossati in Rinascere (con un ottimo assolo di sax finale), L’Amore
Sì e Una Luce In Fondo, quella di De Gregori in Ancora Spazio e Né Destra Né Sinistra, quella di
Renato Carosone in Lasciami Fare e Con La Zia (la seconda illuminata da un tocco di verve in più),
quella di Riccardo Cocciante nella sognante ed ariosa Condividiamo. Forse l’unico brano che
sembra uscito proprio dalla sua penna è la ninnananna per piano e voce di Severo che conclude
l’album. La Magnolia Stellata è un album umile e semplice dove le pose intellettuali sono riposte
in un cassetto e dove ogni accordo è un tesoro di emozioni, perfettamente incastonato
nell’insieme. Collaborano al disco Simone Chivilò (chitarre), Assuera De Vido (violino, voce), Gianni
Fantuzzi (batteria; ma è anche produttore del disco).
di Alfredo Cristallo