Gli EMOTU (acronimo per Estremi Movimenti Oscillanti Tipicamente Umani), provenienti di Parma
li avevamo incontrato quando pubblicarono il loro primo album Meccanismi Imperfetti. Un disco
che ottenne un buon riscontro di pubblico e critica. Il disco vinse diversi premi fra il 2018 e il 2019
e il loro singolo Ogni Cent’Anni arrivò fra i primi posti in diverse classifiche radio (fra cui IMEI e
Airplay). Il gruppo venne anche selezionato da radio Deejay per la manifestazione Deejay on stage
del 2018 esibendosi a Riccione insieme a Le Vibrazioni e MarkeKremont. Nel 2019 vincono ben 5
premi ai Parmawards e l’anno successive accedono alla finalissima di Sanremo, un exploit che
ripeteranno nel 2023. Dopo lo stop imposto dall’epidemia COVID, il gruppo ha pubblicato nel 2022
il singolo Mar Turchese seguito dopo un periodo di prove di registrazione dal nuovo singolo
L’Evoluzione che darà il titolo al nuovo album che esce il 25 gennaio 2025 per la Bit Records. Dal
2018 ad oggi la formazione è parzialmente cambiata: della formazione originale sono rimasti Max
Rivara (voce, tastiere) e Daniele Barny Bagni (basso) mentre sono subentrati Stefanos Kastamonitis
(chitarre) e Jenny Ferrari (batteria). Ma è anche cambiato l’approccio musicale. Se all’inizio il
gruppo si era mosso attraverso un synth pop con spunti sperimentali adesso lo stesso synth pop
ha assunto forme più AOR e più variegate mettendole al servizio di un progetto che è
fondamentalmente un concept album di nove brani che analizzano le forme profonde di un uomo,
“l’uomo elegante” che racconta le visioni, le vicende e le emozioni che attraversano il suo essere
attraverso il contatto con le forme sociali, con le profondità emotive della depressione, della
disillusione, le cadute e le risalite che trasformano l’essere costretto a confrontarsi con le
disuguaglianze etniche e di genere e che finiscono per esporlo al giudizio degli altri. Al servizio di
questa ardita ricerca si muove un sound largamente affidato all’elettronica che attraversa prog-
rock, art-rock, darkwave, cantautorato, echi di futurismo e modernismo tentando di coniare una
forma musicale che sia nello stesso tempo ballabile mantenendo i tratti della solennità e della
maestosità. Forti di un indubbio talento melodico il loro synth pop (che ricorda gli album di Peter
Gabriel dei primi anni Ottanta) si snoda attraverso brani dark (Come Garibaldi con tastiere alla
Litfiba e progressioni alla Battiato, la title-track che cerca una sua compiutezza fra sinth cosmici e
progressioni alla Cure fino a sublimarsi nella cupa via crucis sintetica di Il Rumore Del Silenzio)
oppure brani che giocano con le variazioni del sinth pop. Ecco quindi Quel Libro Di Alessandria e
Eclissi Di Cuore (che colpisce maggiormente con gli assoli finali all’unisono di chitarra e moog) con
intro spaziale e folate elettroniche di contrappunto, il synth pop estivo di Mar Turchese e quello
epico e spigliato di L’Uomo Elegante con tocchi delicati di piano. La loro miscela di stili in equilibrio
tra avanguardia, dream pop futurista e progressive rock surreale risulta ancora più convincente
quando i loro sforzi finiscono per partorire brani in cui sembrano alleggerire il suono sintetico (il
rap cantautorale di Terzo Pianeta) o addirittura vi rinunciano (il country blues sensuale ed emotivo
di Novembre E La Luna). L’Evoluzione è probabilmente un disco di transizione in cui la band appare
incerta se ritornare allo sperimentalismo del primo album o continuare con un formato più
accessibile (aggiornando le strutture classiche della musica melodica italiana) o cercare una terza
via sviluppando arrangiamenti forse ancora in nuce ma che sono sicuramente alla portata di un
gruppo che quantomeno ha già ampiamente dimostrato di essere capace di sperimentare sui ritmi
e sulla musica elettronica.
di Alfredo Cristallo