La Ragazzina Dai Capelli Rossi è un progetto musicale nato a Bologna nel 2013 dall’incontro fra Marco Monaco (voce) appassionato di letteratura e studente di filosofia e Fabio Carbone (drum machine, tastiere, synth) ingegnere e sound designer.
Dopo le prime sperimentazioni nel campo dell’indie elettronica si uniscono al gruppo Andrea Lalli (tastiere, synth, campionamenti) e Alessandro Graciotti (chitarra) già attivo nel gruppo noise rock degli Aspect Ratio. Questa line-up propone una musica che interseca un elettro-pop nevrotico e violento con sonorità più dolci e suadenti dati dalle note di piano, dagli archi campionati e in genere da uno stile musicale che confessa costantemente il proprio debito con la musica classica. La controparte di questa prassi stilistica sono i testi recitati o declamati (mai cantati) che parlano ossessivamente di contraddizioni dell’inconscio o di scelte della vita reale o tentativi di risoluzione di problemi legati al proprio sé: la forma poetica che assumono i testi sono sottolineati e riqualificati nella loro urgenza o nella loro staticità o nella loro obsolescenza proprio dal continuo passaggio da dimensione musicale (calma) a dimensione elettronica (furore). Non per caso il loro primo album (che segue il loro primo singolo Dormire Soli del 2015) esce col titolo di Todestrieb che in tedesco significa pulsione di morte e venne usato per la prima volta da Freud nella sua opera Aldilà Del Principio Di Piacere in cui si teorizzava che oltre alla pulsione sessuale tendente a creare organizzazioni della realtà sempre più complesse ed armoniche esistesse anche la pulsione di morte responsabile della coazione a ripetere atti ed episodi spiacevoli. Programmaticamente quindi l’album si muove su tre piani, quella poetica che narra storie meravigliose e incredibili riflesso di una realtà ambivalente e inafferrabile dove il chiaroscuro è il colore predominante e i concetti di bene e male, giusto e sbagliato sono prigionieri di dinamiche complesse e articolate (significativamente gli autori citati sono Nietsche, Salinger, Emily Dickonson e Vivian Lamarque a cui è dedicato anche un brano), quella sonora che vive della contrapposizione fra una chitarra distorta e psicotica e linee di piano e tastiere più melodiche e raddolcite e infine quella strutturale con arditi passaggi fra forma canzone compiuta e assenza di canoni armonici precostituiti. I riferimenti musicali vanno ricercati nel post-rock dei Massimo Volume (come si ricorderà, bolognesi anche loro), nel noise rock dei Sonic Youth, nel dark dilaniato dei Cure di Pornography e nel gotico ballabile dei Xymox. La seduzione dell’oscuro e dell’indistinto è maggiormente presente in brani Gargoyles (che unisce un tema classicheggiante a una ritmica sintetica e sferragliante), nel deliquio di Tutto Era Vivo e nella ballata di Vivian. I brani più rumorosi e disturbati sono l’alt-rock nevrotico di Pioggia Rossa e la devastante esplosione sonica di Dormire Soli. Più articolate con in più un soave e tenue baluginare di nostalgico impressionismo sono invece Cos’è Il Male (costruito su linee di piano e synth che inseguono il declamato) e La Neve Guarirà (strutturalmente simile ma con la chitarra al posto del piano) e le atmosferiche Lettera e Cosa Sia Andata A Cercare che si tramutano quasi senza volerlo in canzoni pop ancorché lievemente dissonanti. Nel complesso l’album è quindi meno scontato ma più articolato di quanto si pensi e necessita di più di un ascolto per essere compreso. La produzione è della Diavoletto Netlabel. Un’ultima curiosità: il nome del gruppo è preso dal personaggio della ragazzina dai capelli rossi, il personaggio della serie Peanuts di cui Charlie Brown è innamorato e che non appare mai. Un’altra presenza ineffabile e inafferrabile.
di Alfredo Cristallo