IL DILUVIO

Il 27 gennaio 2017 esce in Cd e digitale “IL DILUVIO”, prima prova discografica omonima della formazione bresciana (distr. digitale Artist Firts Digital – distr. fisica Self – promo. IndieBox Music / preorder dal 20 gennaio). Il disco sarà presentato in anteprima live il 10 gennaio dal palco del Lio Bar di Brescia. Inizio live ore 22.00, in apertura la formazione bergamasca Seraphins.

“Il Diluvio” Official Release Party – Lio Bar, Brescia
Evento Facebook http://bit.ly/2hRbbNs

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“Il Diluvio” è un lavoro urgente e spontaneo, che ha preso forma dalle infinite jam in sala prove e che racchiude dentro di sé le diverse anime della band, che sin da subito ha sentito forte l’esigenza di esprimersi con brani inediti. L’incrocio dei background e delle diverse sensibilità dei componenti, la comune attitudine indie rock, hanno dato vita a un immaginario sonoro intrigante ed ipnotico dai toni chiaroscuri, che disegna scenari sospesi e suggerisce atmosfere dilatate,fuori dal tempo e dallo spazio.

 

Gli elementi mischiati insieme tracciano labili confini tra luci e ombre, dando vita a cinque episodi di grande impatto emotivo, caratterizzati da una estrema cura dei particolari, da un songwriting intelligente e maturo.

Fusione ideale di influenze tra le più disparate (dai Radiohead agli Editors, dai Pink Floyd all’universo Bowie-iano ai Death Cab for Cutie), “Il Diluvio” ricama splendide armonie, espressive ed eleganti.

Per chi non lo sapesse,”Il Diluvio” è un gruppo che viene da Brescia, la città che ha dato i natali a quello che è forse il più originale gruppo New Wave italiano apparso negli anni 80, gli Art Fleury. Brescia è sempre stata una città molto raffinata e attenta musicalmente. Basta pensare che in tempi non sospetti poteva vantare due negozi di supporti fonografici d’avanguardia per appassionati come Pick up – ancora negli anni 90 nella storica sede di via Bezzecca – e Kandinsky Records. Non so se il chitarrista Omar e i compagni conoscano gli Art Fleury, ma oltre a varie reminescenze d’oltremanica odierne, per non scomodare l’immarcescibile coppia Bowie-Eno, li ricordano nell’eleganza dell’approccio e delle tematiche affrontate (vedi la solenne Lullaby e la strumentale Get to the Moon). I pezzi scivolano via che è un piacere al primo ascolto. Apollo 1 è sicuramente l’episodio più convincente e, secondo chi scrive, non sfigurerebbe nemmeno in un contesto internazionale. Non c’è alcun dubbio che nel panorama dei giovani esordi indie-rock italiani del 2017 proprio Il Diluvio sia uno dei gruppi emergenti da seguire con maggiore attenzione. Un debutto veramente positivo e convincente, dei ragazzi sicuramente da tenere d’occhio. Per la cronaca Il Diluvio conclude l’album su una spiaggia così come terminava “The last album” degli Art Fleury nel 1982…

Luca Marchini

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