Dopo il successo dello scorso anno con oltre 30 mila presenze, torna anche quest’anno il MEI di Faenza (RA), che ha raggiunto il ragguardevole traguardo della ventitreesima edizione.
Sarà un’edizione particolarmente ricca sia di contenuti che di ospiti, e a tal proposito i primi ad essere annunciati sono ben 70 elementi – tra bambini, adolescenti, abili e diversamente abili tra gli 8 e i 25 anni – che insieme rispondono al nome di Banda Rulli Frulli.
Rulli Frulli nasce nel 2010, ma è durante il terremoto nel 2012 a Finale Emilia, quando il paese si riunisce, che la banda viene ospitata presso la sicura sede di Mani Tese. Capitanati da Federico Alberghini(ideatore e fondatore del progetto) insieme a Marco Golinelli, Federico Bocchi e Sara Setti, i giovani inventano un modo nuovo di superare la paura: suonando insieme, suonando più forte del terremoto. Un gruppo dove tutti sono uguali, dove si superano le differenze di età mentre si costruiscono strumenti musicali con materiali di recupero, come “per dare una seconda vita agli oggetti” (spiega Federico Alberghini). Un progetto dove si fa musica per davvero, in cui la musica non fa differenze e toglie le distanze. E il risultato è strabiliante.
Ed è proprio in virtù di questi straordinari valori che il MEI intende premiare la Banda il prossimo 30 settembre quando, in occasione della Notte Bianca del MEI a Faenza, la formazione emiliana si esibirà sul palco di Piazza del Popolo presentando i brani tratti dall’ultimo lavoro “La Luna Vista Dal Mare” in cui figurano ospiti eccellenti quali Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, Cristina Donà, Luca Mai (Zu), Daniele Rossi (Gazebo Penguins), Stefano Pilia (Massimo Volume/Afterhours), Bob Corn, Emanuele Reverberi e La Banda di Quartiere.
Così Giordano Sangiorgi, patron del MEI, motiva il premio alla band: «La Banda Rulli Frulli rappresenta un mirabile esempio di musica di sperimentazione e innovazione, che supera ogni barriera ed è capace, attraverso la musica, di valorizzare al meglio gli aspetti sociali, aggregativi, culturali e di riscatto di un territorio e di una comunità.
Un esempio virtuoso anzitutto per la nostra Regione Emilia Romagna – prossima a varare una fondamentale Legge per la Musica – che ha portato un modello musicale alternativo sui palchi e prosceni più importanti, valorizzando cosi il merito, la ricerca e la passione nella musica fuori dai cliché abituali e lontano dagli attuali modelli pop più in voga in ambito major e indie.
Il Mei per questo ospita e premia questa straordinaria e unica esperienza.».
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