Resta in Festa prenderà il via
giovedì 27 luglio con una serata sul Main Stage in cui ad essere protagonisti saranno due delle più interessanti realtà della scena indie del nostro Paese più uno special guest ancora da annunciare.
Gazzelle è l’ultima scoperta del cantautorato synth-pop romano: a marzo ha pubblicato il disco d’esordio “Superbattito” che ha subito generato un
hype massiccio presso il pubblico. Lui definisce la sua musica sexy-pop, una miscela di elettronica da cameretta anni ’80, ritornelli a presa rapidissima e un’estetica che recupera romanticismo, zaini Invicta e All Star riportandoci tutti ad un’adolescenza felice e dal suono sinteticamente lussureggiante.
Di tutt’altro tipo la proposta dei Management del Dolore Post-Operatorio: il loro è un indie-rock che con l’ultimo disco “Un incubo stupendo” trainato dal singolone “Naufragando” ha arrotondato la scrittura verso l’indie-pop ma in certi momenti ha pure accelerato i ritmi come una band di punk californiano. I MaDeDoPo cantano le insicurezze e i sentimenti di una generazione, mischiando sentimentali e cinismo in canzoni che sono diventate velocemente dei piccoli inni.
Ma la vera sorpresa saranno i DUNK, nome sotto cui si radunano Ettore e Marco Giuradei, Carmelo Pipitone dei Marta sui Tubi e Luca Ferrari dei Verdena. Un debutto assoluto per un esperimento in progress al limite della performance in cui le nuove liriche di Ettore Giuradei cercheranno “una forma musicale vicina alla canzone verso un’opera, dentro una meraviglia”. Altro per ora non è dato sapere.
In Balera invece apriranno le danze i Vintage Tuesday Social Club, collettivo di undici musicisti che rilegge in modo del tutto personale i brani di alcuni grandi cantautori italiani e stranieri oltre che brani di loro composizione.
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Venerdì 28 luglio spazio all’hip hop con una doppietta da leccarsi i baffi per gli amanti del genere ma non solo. Murubutu + La Kattiveria & DJ T-Robb è uno dei nomi di punta della nuova ondata di rapper italiani, un autentico poeta del flow, che nell’ultimo disco “L’uomo che viaggiava nel vento” ha confermato l’incredibile capacità di scrivere dei mini-racconti in forma musicale al contempo raffinati nelle liriche e diretti, sull’onda dei grandi nomi storici dell’hip-hop italiano e di alcuni pezzi da novanta degli ultimi anni (Dargen D’Amico, Rancore) che collaborano a questo lavoro.
Ensi porterà invece a Palazzolo le sue canzoni dal flow potente e dal ritmo martellante, autentico artigiano della rima appoggiata su beat tellurici ma eleganti. Il rapper torinese ha da poco pubblicato il singolo “Tutto il mondo è quartiere”, brano splendido che rinnova le sonorità e anticipa il nuovo disco in uscita a settembre.
Direttamente dal Senegal, uno dei gruppi più amati di Dakar, per la prima volta in Europa, pronti a portare uno stile nuovo tra gli alberi del parco Matelli: i Jah Me Rue sono un collettivo di artisti di Grand Yoff, quartiere popolare della capitale. Un concentrato di musica urbana fra hip hop, afro, trap e ragga dancehall che racconta la realtà sociale delle terre da cui provengono unendola ad un impegno diretto su tematiche quali la violenza causata dall’abuso di alcool.
In Balera ci penseranno invece i Jungle Massive a scaldare i cuori prima di andare tutti a dormire.
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Gli Asian Dub Foundation saranno sul palco sabato 29 luglio e sostituiranno gli Israel Vibration che hanno annullato l’intero tour europeo compresa la data di Palazzolo. Reduci dalla pubblicazione dell’ultimo disco “More Signal More Noise” (2015), il nono della loro carriera, la band porterà a Resta in Festa tutta la carica del loro sound-system, che nasce dalla combinazione di duri ritmi jungle, linee di basso indu-dub, chitarre punk rock, struggenti sitar e samples indiani. Il tutto a supportare le inconfondibili liriche militanti sparate nello stile furioso e veloce del rap e del reggae. L’ultimo lavoro ha visto il ritorno nella formazione di due membri storici del gruppo: il cantante di origine giamaicane Ghetto Priest e il bassista Dr Das mentre alla batteria siede Brian Faribairn, autentica macchina ritmica già nei Prodigy.
Prima di loro i Jakala, realtà reggae bresciana già attiva su palchi importanti in apertura di band come Africa Unite. Due voci e cinque musicisti fra ritmiche e fiati costruiscono un sound fresco e giovane che racconta la realtà del presente con un approccio fortemente critico ma altrettanto costruttivo.
Il reggae è invece solo una delle influenze di Sandro Joyeux, musicista e cantautore cosmopolita che mescola nei suoi brani la musica africana e araba, il folk e e il blues. Dopo una serie di viaggi in tutto il mondo alla ricerca di sé stesso e del proprio suono il “griot bianco”, così ama definirsi lui, ha pubblicato un disco omonimo nel 2012 e da lì non si è più fermato.
In Balera sarà il sound-system di Brescia Love Reggae a chiudere a notte fonda una serata di quelle da non perdere.
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La chiusura di Resta in Festa 2017 domenica 30 luglio lascerà il segno. Sul palco tre band che, ciascuno a modo proprio, sanno come incidere sugli ascoltatori e non farsi dimenticare facilmente. I Nobraino sono la più irriverente, folle e potente creatura musicale emersa negli ultimi anni, trainati dall’imprevedibilità del loro leader Lorenzo Kruger e da canzoni che mescolano ironia, surrealtà e sonorità multiformi, come accade nel nuovo lavoro “3460608524”, titolo che coincide con un numero di telefono a cui la band risponde.
Ritmicamente seriali, i Sick Tamburo sono un’autentica macchina di suono. Nell’ultimo disco “Un giorno nuovo” incrociano chitarre elettriche e sintetizzatori, ritmi incalzanti e melodie wave per costruire canzoni che rimangono attaccate addosso e non se ne vanno più, mentre le voci degli ex Prozac+ Gian Maria Accusani e Elisabetta Imelio cantano parole vere, franche, che parlano a tutti con disarmante sincerità.
Ma per un finalone degno di questo nome non potevano mancare gli España Circo Este e il loro latin-rock-punk a dir poco trascinante e all’insegna dei brani del nuovo disco “Scienze della maleducazione”.
E per finire una grande sorpresa in Balera: i Sandri Migranti, un progetto tutto da scoprire.
E’ questo dunque il menù di Resta in Festa, quattro giorni di musica in cui i bradipi balleranno, sorrideranno e si emozioneranno. Perché in fondo quando c’è un luogo bello, della musica buona e tutto l’occorrente per passare qualche ora allegra allora sì che, da buoni bradipi, viene voglia di festeggiare.
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