Li avevamo lasciati al secondo capitolo della loro trilogia, l’album Dannata Dimensione uscito nel marzo 2016 (e recensito da Micsugliando l’11 luglio 2016), li ritroviamo col loro nuovo LP SOS Kaos, uscito il 5 maggio del 2018, che costituisce il terzo e finale capitolo della loro saga ed è distribuito come gli album precedenti (il primo fu Radio Nigeria nel 2013) dalla Vrec Audioglobe.
Dopo Dannata Dimensione la band aveva iniziato un tour italiano di più di 40 date, portando in giro il loro pop in levare, come loro stessi chiamano il loro reggae particolare e ottenendo importanti riconoscimenti come la vittoria del bando Toscana 100 Bands e la qualificazione alla fase finale di Arezzo Wave Bands 2016. In occasione del nuovo album, il gruppo ha ampliato la sua offerta melodica accogliendo elementi di ska e rendendo così il loro sound attento sia a un più generale atteggiamento irriverente e giovanilistico, sia a istanze più ribellistiche (la maggiore attenzione dei testi alle problematiche politiche e sociali contemporanee). Lo spostamento del gruppo verso i lidi dello ska ha comportato anche un ampliamento della line-up. Rimasta ferma la formazione originale che comprendeva Francesco Diddi (il Cervo: voce, chitarra, violino, sax, flauto traverso, didjeridoo), Maurizio Pagano, (il Leone: percussioni, batteria, trombone, dub master), Amedeo Ponzecchi (la Volpe: chitarra, didjeridoo), Enrico (il Gatto: basso) ed Edoardo Buricchi (la Lince: tromba), e Leonardo Fibucchi (il Cerbiatto: tastiere, synth, pianoforte), sono arrivati Filippo Stasi (il Gorilla: batteria) e Enrico Frio Matheis (lo Gnu: seconda voce). L’adesione al verbo dello ska consente al gruppo ulteriori picchi di creatività come testimoniano lo ska-punk con scatti chitarristici robotizzati di Un Gatto che può vantare altresì un testo realmente geniale (le istanze ribelli vengono interpretate alla luce della vita realmente anarcoide di un felino), il mix alla Specials di Una Lingua e lo ska cantautorale a un passo dal rap della title-track reso anche più luccicante dalle digressioni spaziali dei sintetizzatori. Anche i brani più convenzionalmente reggae infiltrati dalle linee armoniche dello ska (e in misura minore dal soul) diventano un versatile compromesso fra stili sostanzialmente accomunati dall’orecchiabilità che ne fanno un nuovo standard pop e nello stesso tempo un veicolo per testi rivoluzionari: così ad esempio in Spara e in Passione spronati da una percussività tribale e in C’è Chi adagiato invece su un sottofondo di elettronica. Anzi il gruppo riesce a fare ancora meglio nei brani più complessi come il folk-reggae di Piglia Bene che coniuga lo stile dei Les Negresses Vertes con l’hard-rock e nel reggae nostalgico ed estivo di Inconsapevolezza con coro di bambini e lungo assolo finale trance di chitarra. SOS Kaos è un album denso di tematiche attuali e di trovate stilistiche variopinte e moderniste licenziato da un collettivo finalmente sicuro dei propri mezzi e dunque capace di osare. I brani sono tutti di Francesco Diddi. Molto belle le grafiche dove ad ogni brano corrisponde un rompicapo enigmistico.
di Alfredo Cristallo