BLUMIA Wild Type

I Blumia sono un duo pugliese (provengono da Manduria in provincia di Lecce) nati quasi per caso davanti a una birra. Lei è Azzurra Buccoliero, nata nel 1985, autrice e compositrice musicale con alle spalle otto anni di live e concorsi canori suona il sax (ha studiato per 5 anni sax contralto), l’armonica e il synth ma soprattutto ha dalla sua una voce potente e una predilezione per il soul e il blues. Lui è Cristiano Meleleo , classe 1986, nasce come batterista ma poi diventa compositore, arrangiatore e polistrumentista (chitarra, synth, tastiere, computer programming) e ha dalla sua studi avanzati sui meccanismi dell’editing, del mixing, del sequencing e sull’uso di piano e synth, ed è musicalmente più vicino al genere Elektro. Esordiscono nell’ottobre 2015 con un EP omonimo di 4 pezzi, e in soli due mesi partecipano al Controfestival pugliese e al New Sounds Music Contest dove risultano finalisti. Il biennio 2016-17 è un periodo di intensa attività live e di importanti riconoscimenti (finalisti al Free Music Contest, Arezzo Wave, Giovinazzo Rock Festival Contest nel 2016, vincitori di Incisioni Music Contest 2017 e del Woody Groove Festival 2017). Hanno suonato con i Nobraino, Ermal Meta, Marina Rei e Giorgio Canali e con gli Appaloosa e hanno partecipato ai prestigiosi MEI di Faenza e al Meillienial di Roma. Il 2018 è l’anno dell’uscita del loro primo LP Wild Type (è uscito il 4 ottobre per la label LaRivolta Records) ispirato alle fiabe di Hans Christian Andersen. Il sound dei Blumia mette sostanzialmente al centro le doti canore e i gusti musicali della Buccoliero ammantandole il più delle volte con un dark psichedelico che recupera le atmosfere morbose e depresse e gli anthem cupi del primo Lou Reed. Da qui nascono brani manifesto come Adolf Hipster, Horror Dream, Salvati (una nenia dark-pop che si allunga in un voodobilly ferroviario) e Lupo Della Steppa, un dark ambientale che riesce ad essere nello stesso tempo atmosferico e melodrammatico. Tuttavia i Blumia riescono ad andare oltre da una parte sfruttando le doti di vibrante chansonnier della Buccoliero per creare un ibrido stilistico fra soul, dark e pop (Nature’s Light, Life’s Strains) arrangiati in maniera eccentrica, futuristica e alienata oppure capaci di sfruttare ispirazioni diverse come la psichedelia e lo swing per forgiare un funk tenebroso e raffinato dominato perlopiù da serrate e affilate linee di basso (Unconscious World, il cocktail lounge pianistico di My Street). I vertici di quest’arte barocca (anzi a confini del rococò) sono La Sicurezza Dell’Amore, un soul scoppiettante con finale dylaniano all’armonica e l’intimo
suadente folk acustico di Il Sangue Di Lola dominato da un’armonica arcana alla Neil Young.
L’abilità dei Blumia di generare novelty con costruzioni armoniche inusitate ma ancora capaci di descrivere allucinati squarci di alienazione urbana è illuminante e incoraggiante per il futuro artistico del gruppo. Sugli scudi dunque la voce della Buccoliero ma anche i modelli armonici e gli arrangiamenti di Meleleo, responsabile anche della produzione. Come nel precedente EP l’artwork è affidato al pittore italo-albanese Bosnik Sopoti.

di Alfredo Cristallo

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