METROPOL Un Nuovo Inverno Nucleare

 

I Metropol sono una band di Viareggio formatasi il primo Gennaio 2016 su impulso di Federico
Giannini e Francesco Bocconi rispettivamente bassista e batterista della band a cui si aggiunge
poche settimane dopo Francesco Tamagnini (voce; detto Tama). Un anno dopo questa formazione
(con Federico che suona anche il synth) produce il primo EP intitolato Farabola, un lavoro con 7
pezzi in cui il gruppo divide il proprio stile fra emocore e beats sintetici.

Subito dopo al gruppo si unisce il chitarrista Francesco e la nuova formazione comincia a girare l’Italia suonando insieme a molti artisti fra i quali i Gazebo Penguins, Giorgio Canali, Fast Animals And Slow Kids e gli Any Other. Con la produzione di Karim Qqru (dei Zen Circus) e di Andrea Pachetti, il gruppo pubblica il
18 Ottobre 2019 il suo primo disco intitolato Un Nuovo Inverno Nucleare. L’ingresso del nuovo
chitarrista ha dato maggiore ruvidezza al loro sound (che prima era bloccato più sugli effetti
elettronici) che si permette ora, grazie a un uso quasi noise dello strumento (feedback, fuzz,
droning, flanger) e al canto iper-emozionale e quasi lirico di Tama, di focalizzare il proprio
messaggio sui temi del disagio adolescenziale (i 4 sono poco più che ventenni). Di fatto il loro è un
cantautorato che descrive la paura del futuro dei ragazzi di oggi con una musica reboante e
maestosa che stende un ponte ideale fra progressive rock e hard rock fondendo riff heavy – metal
e melodie pop oppure fra dark punk e psichedelia facendo leva su arrangiamenti raffinati. La loro
metal muzak ha forse il difetto di scoprire un giro armonico efficace e poi tenderlo a ripetere: è il
caso del prog-pop altisonante di Booster Spirit (non a caso il loro primo singolo) e poi di replicarlo
lungo la scaletta (come in Fango) a volte con qualche variazione armonica (come in Maestrale più
soave ed innodico) o tecnico (i contrappunti di piano in Rita).

La band fa molto meglio quando spinge maggiormente sull’acceleratore con il pop rock a rotta di collo di Los Angeles propulso da una chitarra marziale o nel boogie scatenatissimo di Polvere il cui formato disperato e frenetico li avvicina al pop core degli Husker Du oppure quando si cimenta con temi atmosferici (il loro
secondo singolo, Canzone Per Farti Addormentare a un passo dallo shoegaze) o cosmici (la lisergica
Vorrei Fosse Più Facile). La miniatura intimista di Intermezzo e quella anche più colloquiale di Wasa
li riavvicinano di nuovo alla depressione esistenziale degli Husker Du. In un modo o nell’altro i
Metropol sembrano capaci di costruire apocalittici scenari sonori su cui fioriscono canzoni
orecchiabili e cupe allo stesso tempo. I margini di miglioramento sono comunque ancora ampi.
L’album è uscito per la Superdoggy/Believe.

di Alfredo Cristallo

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