I Bustermoon si formano nel 2018 a Sori (provincia di Genova, riviera di Levante) come gruppo
dedito a riesumare il country-folk d’antan americano. La loro line- up è formata dai fratelli
Federico (voce) e Stefano Stagni (chitarra acustica), Luca Nasciuti (chitarra), Fulvio Grisolia
(batteria), Andrea Monaci (basso). Il gruppo che non ha affatto l’aspetto dei cantanti country (in
realtà sono dei surfisti) hanno pubblicato sempre nel 2018 un EP di 5 pezzi intitolato Going To
Taumatawhakatangihangakouauotamateaturipukapikimaungahoroni (è una collina neozelandese
di 305 metri). Nell’estate 2019 hanno realizzato un tour europeo fra Italia, Francia e Spagna. Il
nuovo album, totalmente autoprodotto, intitolato Mareena Roots esce il 15 giugno 2020,
preceduto dalla pubblicazione del singolo Poppoporopporoppopopropporoppopopropporopo. Per
quanto affermino di rifarsi al country di Johnny Cash, il loro country rock altamente eclettico si rifà
più che altro al roots rock della Band accogliendo gli stili dei musicisti più umili della provincia
americana ovvero i folk singer degli Appalachi e i predicatori gospel delle chiese del sud (come nel
singolo Happy Tune). Come la Band peraltro il gruppo non ha paura di scorazzare fra stili diversi
sciorinando con assoluta facilità reperti di musica cajun (New Orleans carica d’inflessioni
tenebrose), calypso (la bonus track Cherry Tree), blues d’annata (Rancho Road), rockabilly
(Travelling Love, Poppoporopporoppopopropporoppopopropporopo). Il felice bipolarismo
compositivo del gruppo li porta d’altra parte ad accostare con naturalezza la ballata austera e
notturna con organo alla Garth Hudson di The Uncle’s Ballad ad una vena più goliardica e
fracassona (come nel rogue folk dei Pogues) adattando la ballata folk alla strafottenza irriverente
dei punk (The Love We Get, Please Hold My Bag Now, il garage acustico di Sweet Mama a un passo
del cow punk). Esattamente come la Band, i Bustermoon assecondano il tradizionalismo rurale del
country americano ma senza essere la retorica nostalgica e retriva dei conservatori (e la ballata
dylaniana con finale gospel di As I Breathe ne è l’epitome) e nel contempo sono capaci di
ammantare ballate folk recuperando dosi massicce di rabbia e irriverenza ma tutte contenute nel
recinto del formalismo rock (la marziale Rotten Fish, il folk rock a ritmo di galoppo della title-track).
L’operazione compiuta dei Bustermoon è deliziosamente innovativa: se continueranno così
imprimeranno la prima svolta significativa al folk italiano dai tempi dei Modena City Ramblers e
dei Mau Mau. Il disco è stato registrato e mixato da Stefano Malvasio negli studi RedLand Home di
Carasco nell’entroterra ligure.
di Alfredo Cristallo