I Pixel sono un gruppo originario di La Spezia (anche se adesso abitano in provincia a Santo Stefano
Magra) nato nel 2013 su un’idea di Andrea Briselli (voce, chitarra) e Alex Ferri (chitarra, tastiere) a
cui si aggiungono in un secondo momento Nicola Giannarelli (basso) e Marco Curti (batteria). Il
loro primo lavoro un EP di 4 brani intitolato Niente E Subito esce per la Clinica Dischi nel 2015 e
viene seguito l’anno successivo dall’EP Mondo Vuoto (5 brani) da cui vengono tratti i singoli Non
Importa Se Sto Morendo Se Ad Uccidermi Sei Tu e Fine Della Fiera. Il gruppo quindi parte in un tour
che tocca vari locali e festival del Nord e del centro Italia. Il primo LP esce il 5 marzo 2018 col titolo
di Perfettamente Inutile: sono 9 brani i cui arrangiamenti ben studiati rendono l’idea di come il
gruppo sia riuscito a sviluppare le idee dei primi due lavori in senso più compatto e maturo.
Dall’album vengono estratti i singoli I Sogni Degli Altri e Carosello. Dopo altri due anni di lavoro
diviso fra lo studio della Clinica Dischi e il loro studio personale esce il 16 aprile 2021 Nel
Frattempo Un Po' Più In Là anticipato da ben 4 singoli (Fuori Di Me, Fiumaretta, Come In Uno Show
e Niente In Cambio). Basilarmente il sound dei Pixel riprende temi sia dal dark punk dei primi anni
Ottanta da quello lugubre dei Diaframma e dei Comsat Angels a quello più vampiresco ed
esoterico di Paul Roland e degli Stranglers sia dal punk atmosferico dei primi U2 (da cui ricavano il
tipico strimpellio frenetico modale delle chitarre) e dei Silent Running (L’Età Adulta). Se la loro
musica è uno spaccato del disagio post-adolescenziale, l’idea originale è quella di non affidarsi a
una semplice immersione totale nel dolore universale come nei Comsat Angels o nel melodramma
dei Diaframma (Fiumaretta, Detto Fatto, la title-track) ma di scegliere partiture e arrangiamenti
che riesumano coscientemente l’arsenale della neopsichedelia americana e britannica (ad es.
quella degli Echo And The Bunnymen) da quella fatalista e febbricitante dei Green On Red (Ridotti
Come Stracci) a quello barocco, onirico ed ipnotico dei Rain Parade (Crearsi Un Mondo In Testa,
Come In Uno Show inzeppato di spunti lisergici) tanto accurato nella strumentazione quanto
ineffabile nell’armonia. Quest’opera di dissezione dei brani che rivela una buona capacità di
disvelare grammatiche complesse ed eterogenee si ritrovano in quei brani che maggiormente
descrivono il passaggio dall’oscurità del dark alla luminosità della psichedelia (Niente In Cambio
con assolo finale di organo gospel e Ora Che Ho Perso Te) come accadeva nei primi lavori dei
Chameleons UK. Questa sorta di formalismo pop che si sublima in manierismo è suggellato da
Fuori Di Me (non a caso il primo singolo pubblicato) che è di fatto un brano dark con ritmiche dub
e chitarre psichedeliche. I Pixel si iscrivono con quest’album alla scuola che interpreta il revival
come analisi semiotica di una civiltà dei segni e contemporaneamente alla scuola neopsichedelica
italiana degli ultimi 20 anni (Walden Waltz, Doormen, Bonifacio Madeyes, Julie’s Haircut). L’album
è prodotto dalla Clinaca Dischi ma distribuito dalla Phonarchia Records. L’artwork dell’album,
molto suggestivo, è della Slowbeat Graphics.
di Alfredo Cristallo