FABIO CURTO Rive Vol. II

 

Fabio Curto è un cantante e polistrumentista calabrese (è nato ad Acri in provincia di Cosenza). Ha
iniziato a comporre le sue canzoni già a 12 anni e ha fondato diverse band tutte contrassegnate da
un sound originale come L’Etandonné (rock italiano) e La Van Guardia (musica acustica che univa
rumba, swing e il gipsy balcanico). Si laurea in Scienze Politiche, poi decide di girare l’Europa come
musicista di strada esibendosi da solo o con una sua band. Diventa famosi esibendosi e vincendo il
Talent di RAI 2 The Voice Of Italy nel 2015 e sorprendendo tutti con la sua abilità musicale e la sua
capacità di creare una forte empatia fra lui e il pubblico. Subito dopo pubblica un omonimo EP. Nel
2017 dopo due anni di attività concertistica, il suo nuovo singolo Via DA Qua gli procura l’interesse
dei producers e un contratto discografico con la Fonoprint col quale pubblica nel 2018 l’album Rive
Vol. I un album che inventa quasi dal niente un genere di dark blues praticamente sconosciuto in
Italia; i singoli tratti dall’album (Neve Al Sole, Mi Sento In Orbita, Only You e Domenica riscuotono
tutti il favore del pubblico e degli addetti del settore). Riprende poi l’attività concertistica festival
partecipando nel 2018 al Pizza Test a Toronto e all’Italian National Ball in Australia (dove si esibisce
davanti alle autorità e all’ambasciata italiana). Si esibisce anche allo storico Carlton Festival di
Melbourne davanti 20.000 persone. Nel 2019 continua i suoi tour in Italia ed Europa esibendosi
anche a Ginevra, Vitebsk (al Festival Internazionale delle arti) e a Mosca insieme all’Orchestra di
Stato. Fra i premi più importanti si ricordano il premio Mia Martini Giovani, il Premio Stella Del
Sud, e il premio Letterario Nazionale Vincenzo Padula.

Nel 2020 inizia a lavorare al suo nuovo album Rive Vol. II che esce, dopo il rilascio di ben 4 singoli apripista, il 23 giugno 2021 per la Fonoprint. A differenza del primo capitolo della saga che ostentava un suono cupo e malinconico,

il nuovo LP presenta sound e testi più solari ammantati da un’adesione all’amore per la famiglia,
gli amici e i sentimenti personali, all’amore per la campagna, la natura e la terra e propugnando gli
ideali di libertà ed eguaglianza. Per quanto cosparso di nostalgia il sound di Curto non è mai
retorico ma anzi sobrio e bonario. Gli arrangiamenti si rifanno ad un abile mix fra roots rock, blues,
folk e country proponendo un insieme orecchiabile e surreale che conferisce alle canzoni un tono
esistenziale, mistico ed epico. Scorrono quindi fluidi e incantati brani country rock alla Gene Clark
(Madre Terra, Sulla Strada, Lucy intrisa di umori lisergici), ballate folk rock che mischiano Finardi, i
Gang dei primi anni Novanta e i Modena City Ramblers degli anni migliori (Il Mio Cuore, Puoi
Svegliarti Felice), ballate rogue folk alla Pogues (Herman Hesse, La Giostra con archi alla Dirty
Three, La Terra Dei Miei Figli con la partecipazione di Cisco e Fry), roots rock che sprizzano
innanzitutto calma interiore (L’Altopiano, La Tua Parte Migliore, Song For Rebeca l’unica cantata in
inglese) e sonate folk minimali per piano, voce, chitarre acustiche e percussioni in punta di piedi
(Con Gli Occhi Al Cielo). Conclude l’opera una versione alternativa di Madre Terra dove l’arte di
Curto complice la partecipazione Angelo Branduardi si spinge fino al barocco. L’arte di Curto
sommessa, nostalgica e bucolica è lontana mille miglia dai ritmi fracassoni della musica
contemporanea. Il disco è prodotto dallo stesso Curto e da Enrico Capalbo.

Di Alfredo Cristallo

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