Gli Sludder sono un gruppo bresciano di punk rock. Si sono formati nella primavera del 2022
attorno ad un embrione che lavorava insieme già dall’estate del 2021 e comprendeva i due
chitarristi Gigio e Molli, il bassista Ricc, il batterista Bolo a cui si aggiungeva in seguito il cantante
Giek. Dopo svariati live e passaggi in sala prove, nel settembre 2023 pubblicano il primo singolo
Porcupine (il termine slang dei gamer per indicare una persona che non distingue la finzione del
gioco dalla realtà circostante) che farà da apripista al loro primo EP, totalmente autoprodotto, che
viene pubblicato il 19 gennaio 2024 col titolo di Porcupine (5 brani per poco più di un quarto d’ora
di musica). Musicalmente gli Sludder sono affini ai gruppi dello skate punk californiano: i loro fieri
e arroventati brani sono candelotti di dinamite che esplodono uno dopo l’altro illuminando un
universo poetico, che la voce di Giek retorica e marziale si occupa di mandare in orbita e che è
rappresentativo dell’universo mentale del teenager medio (nichilismo, tendenza
all’autodistruzione, disprezzo della società).
Sono brani che si fregiano di un sound tanto semplice quanto scalmanato: batteria tribale, basso rimbombante o a mitraglia, chitarre scatenate in riff incendiari. Ma sono anche brani che sono l’urlo di dolore di una generazione esasperata perché abbandonata a sé stessa dai propri genitori e dalla società. In questo senso gli Sludder sono virtualmente coevi tanto all’hardcore californiano degli anni Ottanta quanto a quello svedese degli
anni Zero di questo millennio (i Viagra Boys ad esempio) e nello stesso tempo sono i nipotini del
proto punk di Detroit (Stooges ed Mc5 su tutti). Tuttavia lungi dall’indulgere al tono tragico del
punk rock, gli Sludder sono capaci di forgiare canzoni di power pop che il frastuono degli strumenti
si occupa abilmente di mimetizzare. Sono così capaci di far convivere il classicismo hardcore di
Nothing But Friends (con progressioni melodiche disperate alla Clash), lo skate punk alla Germs di
Living The Province e l’heavy punk di Thirthy Three (con battito in levare e arrangiamento alla Alice
In Chains) con brani più melodici come la title-track che sarebbe potuto essere indofferentemente
e contemporaneamente un brano dei Big Country o degli Avenger o il punk melodico di Autumn
alla Terrorvision. Nel complesso con questa prima opera il gruppo dimostra di possedere i mezzi
per aprire nuovi orizzonti espressivi all’hardcore.
di Alfredo Cristallo