Strea (che in bresciano significa strega ma il cui vero nome è Irene Ettori) è una cantautrice
bresciana classe 1994. Ha studiato piano e canto fin da giovanissima avvicinandosi alla scena pop e
folk femminile degli anni Novanta. Ha partecipato a vari contest tra cui Area Sanremo arrivando in
finale nel 2022. Ha lavorato per due anni al suo esordio discografico registrando presso lo studio
discografico Sonic Temple a Parma e avvalendosi della collaborazione dei chitarristi Nicola
Sanzogni (coautore dei 7 brani inediti) e Nicola Panteghini, di Francesco Savazza (piano, tastiere),
Alessandro Pedretti (batteria) e Emanuele Agosti (basso). Preceduta dall’uscita dei singoli July e
Hazel, l’album Gold And Mess è uscito per la VREC il 25 ottobre 2024. Strea si avvale di una voce
potente, lirica ed espressiva che usa per iniettare energia grezza ed emozione nei suoi brani. Il suo
sound si muove in un mondo ammantato di una fetta di magia soprannaturale, di una fetta di
romanticismo a metà strada fra la pubertà e l’età adulta e di una fetta di espressionismo vocale
che rende le sue composizioni, che di per sé sono un ibrido di progressive, hard rock, lied
cameristico e folk rock, un viaggio fra stili musicali briosi e intimisti, spensierati quanto meditativi,
casual e lambiccati. Inventa così un genere che apre nuovi orizzonti sia alla canzone in senso
classico (allo stesso modo di Judee Sill Weatherstation, Verdiana Raw e ergendosi nel contempo a
controparte femminile del grande Peter Hammill), sia alla canzone melodica con uno stile che
riflette la solitudine profonda di una donna immersa in un mondo cinico e materialista. La scaletta
dei brani riflette questo eclettismo passando dai power pop della title-track con picchi hard rock e
rintocchi di synth e organo, di Bright Side con ritmica disco e di Rise illuminato da inserti acustici e
da un finale veemente, al rock cameristico più sfaccettato come July (con finale hard prog),
Ophelia (con finale alla Yes), e The Lost Song Part II (una cover di Anathema) e a quello più classico
di Stanze e Running Up The Hill (una eccellente cover di Kate Bush per sola voce e piano fino al folk
rock con venature indie di Hazel. Strea reinventa in questo album una particolare forma di musica
diario, riscoprendo la melodia come forma di comunicazione interpersonale e di esaltazione
emotiva dei significati. Colin Edwin ex-bassista dei Porcupine Tree è ospite d’eccezione in Ophelia.
di Alfredo Cristallo