BLACKBERRY SMOKE Be Right Here

 

I Blackberry Smoke sono una band di Atlanta che tiene alta l’eredità musicale del Southern Rock
della Georgia. Attivi fin dal 2003, la loro line-up si è sempre mantenuta pressoché stabile attorno
alle figure di Charlie Starr (voce, chitarra), Ri

 

chard (basso, voce) e Brit Turner (batteria), Paul
Jackson (chitarra, voce) e Brandon Still (tastiere) a cui si sono aggiunti di volta in volta Benji Shanks
(chitarra slide, mandolino) e Preston Holcomb (percussioni).

Il loro primo LP Bad Luck Ain’t No Crime è del 2003. Seguirono due EP New Honky Tonky Blues e Little Piece Of Dixie (2008) che è anche il titolo del loro secondo LP del 2009. il loro primo LP live Homecoming, Live, In Atlanta, Georgia (2011) e il loro terzo LP Whipponwill del 2012 li proiettò verso un maggiore successo. Si
sono esibiti come supporto ai ZZ Top e ai Lynyrd Skynyrd. Nel 2011 hanno fatto da supporto alla
Zac Brown band. Nel 2015 pubblicano il loro quarto album Holding All The Roses cui seguì un
lunghissimo tour a fianco dei ZZ Top e un tour europeo (UK, Germania, Spagna, Francia, Olanda,
Belgio e Italia). Dopo un nuovo live Leave A Scar, Live In North Carolina del 2014, pubblicano il loro
quarto LP in studio Like An Arrow a cui seguì un tour insieme ai Gov’T Mule e un tour mondiale.
Seguirono due altri LP Find A Light (2018) e You Hear Georgia (2021) prima di arrivare all’ultimo LP
Be Right Here che viene pubblicato il 16 febbraio 2024 per Three Legged Record/Thirty Tigers.
Eleggendo come loro gruppo di riferimento gli Allman Brothers (i portabandiera del southern
rock), il gruppo perviene ad rock blues fremente e concitato, corposo e sanguigno, che assorbe gli
stilemi classici del genere di riferimento sia che si evolva in boogie selvaggi (Dig A Hole a passo di
pow wow, Like It Was Yesterday che ruba il ritornello a China Girl) o più pirotecnici grazie ai
contrappunti pianistici honky tonk (A Little Bit Crazy con intro gospel, Don’t Mind If I Do con assolo
di slide guitar), oppure scelga passaggi più rilassati come nel blues lento di Be So Lucky che sembra
passato al congelatore e si trasforma in una romanza appassionata. La poliedricità del gruppo ha
peraltro modo di esprimersi attraverso universi più riflessivi e ricercati come nel folk rock
infuocato alla The Band di Hammer The Nail o quello westcoastiano alla Little Feat di Other Side Of
Light o nel roots blues acustico di Azalea (forse il brano migliore dell’album) lambendo addirittura
il reggae in Whatcha Know Good. Il gruppo insomma ha saputo accoppiare i concetti di
composizione e performance senza cadere nella trappola del garage brutale o del baccanale
lussurioso (come i Rolling Stones di Exile On Main Street) ma superandoli con una formula che ha il
merito di equilibrare le diverse influenze musicali (ci sono qua e là sparse tracce dei grandi
chitarristi blues come Jimi Hendrix, Rory Gallagher, Johnny Winter, Alvin Lee, Steve Ray Vaughan
ecc.), capace di trasmettere emozioni profonde, andando in gloria con il rock blues di Barefoot
Angel che è il brano adatto per chiudere dischi e concerti. Alla produzione c’è Dave Cobb fresco
vincitore di un Grammy Award.

di Alfredo Cristallo

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