Con molta preoccupazione prendiamo parola ancora una volta sulle
vicende che accadono presso il centro richiedenti asilo di Via
Pietrasantina. Il patto tra Croce Rossa, Comune e profughi prevedeva
che questi ultimi potessero rimanere nella struttura, finché non si
trovassero sistemazioni dignitose. La Croce Rossa si era detta
disponibile a tenere aperte le utenze (acqua, riscaldamento) e a
ritirare la denuncia per occupazione (peraltro del tutto infondata,
perché i profughi già vivevano presso il centro di accoglienza, dove
erano regolarmente residenti: più che di occupazione si dovrebbe
parlare di sfratto).
Apprendiamo con sorpresa che la Croce Rossa ha tagliato ieri
l’erogazione di acqua corrente nella struttura di Via Pietrasantina.
Nessuna comunicazione è stata data agli ospiti del centro né alle
associazioni che li seguono.
A questo punto ci domandiamo: a che gioco stiamo giocando? Il taglio
dell’acqua è una iniziativa unilaterale della Croce Rossa, o è stata
concordata con le istituzioni locali? Se, come speriamo, la cosa non è
stata concordata, quale giudizio danno gli amministratori del Comune e
della Provincia su una iniziativa del genere? Quale credibilità ha la
Croce Rossa, che prima si assume degli impegni e poi non li rispetta?
il dialogo tessuto negli ultimi giorni. Non possiamo fare altro che
prendere atto dell’incongruenza fra le promesse fatte e la prassi
concreta che poi viene attuata.
Come associazione Africa Insieme, con tutto il Progetto Rebeldìa e gli
studenti di scienze per la pace, ribadiamo che continueremo a rimanere
accanto ai ragazzi profughi.
Africa Insieme / Progetto Rebeldìa