Province, il solito pasticcio all’italiana. Sono anni che si parla di abolire le province. L’abolizione è come la ragazza dalle belle ciglia, tutti la vogliono ma nessuno la piglia. Ecco che esce dal cappello del governo la soluzione “furba”. con la scusa che ci vorrebbe una legge Costituzionale. A parte che con la maggioranza bulgara del governo di larghe intese la modifica Costituzionale si potrebbe fare in 3 mesi, ottenendo in modo definitivo quello che sono anni che tutti sostengono (basterebbe abrogare, a maggioranza semplice, la parola “province” dagli artt. n.114/118/119/128/129/130/133 e art 10 delle disp. finali e transitorie: voglio vedere chi propone il referendum per reintrodurle…) mi sembra che si preferisca seguire una via tortuosa, surrettizia e quindi di dubbia Costituzionalità: si LASCIANO ma si SVUOTANO. Così i dipendenti restano e si grattano i santissimi più di quanto non facciano ora. E il prossimo governo? Se gli girano, le reintroduce senza problemi, le riempie di nuovo di contenuti, sempre con una legge ordinaria, e chi s’è visto s’è visto. Che vergogna!
Alessandro Tantussi