SONATA ISLANDS: intervista
Più che un gruppo, più che un ensemble, Sonata Islands ha sempre avuto la natura di “progetto a geometria variabile”, elastico e aperto a numerose collaborazioni. Stavolta tocca a Mahler. Com’è nata questa idea?
Mahler è un compositore contaminato e impuro per eccellenza. La sua composizione si nutre di musica popolare, il suo essere musicista è quello del compositore e dell’esecutore insieme: se fosse nato 40 anni fa Mahler sarebbe senza dubbio stato un jazzista. Non a caso quello che resta l’esperimento di contaminazione più riuscito di Uri Caine, uno dei musicisti esemplari del melting pot newyorkese, è ispirato alla musica di Mahler. Ma noi siamo italiani… e questo ci rende molto diversi da lui nella rilettura mahleriana!
L’ispirazione del Das Lied Von Der Erde (Il canto della terra), scritto nel 1908 in Italia, arrivava da antiche poesie cinesi, una caratteristica tipica del poema sinfonico e cara anche all’esperienza del progressive-rock, alla quale in qualche modo vi accostate anche voi: vi siete lasciati prendere solo dalla musica o anche le poesie sono state per voi fonte ispirativa?
Direi che la nostra fonte di ispirazione è stata perlopiù puramente musicale. Il canto, la melodia che pervade i Lied von der Erde sono stati la molla principale che ci ha spinto a confrontarci con l’opera. Solo il sesto Lied (quello da reinventato da Emilio Galante, Commiato) conserva una forte ispirazione letteraria e include nel finale una breve parte recitata, tenue ricordo di ciò che accade nella messinscena. Lì c’è Tommaso Lonardi che recita un testo di Giuseppe Calliari, ispirato alla narrazione poetica di Mahler.
Per questa operazione si ha l’impressione che Sonata Islands abbia privilegiato la componente avant-jazz, coinvlgendo Achille Succi, Giovanni Falzone e Francesco Cusa.
Direi che l’ensemble è specchio della strada che ha preso negli ultimi anni la nostra scelta poetica.
Sonata Islands Goes RIO vi vedeva alle prese con il Rock in Opposition: quali sono le differenze rispetto al nuovo disco?
In effetti la strada di Sonata Islands è duplice: da una parte percorre la strada dell’avant-jazz, dall’altra quella dell’avant-rock. A mio modo di vedere le due strade hanno molti punti creativi comuni. Ciò che cambia è l’importanza dell’improvvisazione, che nell’avant-rock ha uno spazio per così dire più limitato, o quantomeno di minore importanza per il risultato poetico finale.
Sonata Islands ha l’abilità di interpretare con la propria cifra stilistica numerose opere, dai Magma a Heitor Villa-Lobos: per Mahler avete usato il medesimo approccio o vi siete organizzati in modo diverso?
In tutti i casi si parte dalla trascrizione e la si sottopone a variabilissimi sistemi di ricreazione, a volte estremi (come nel caso di Mahler), a volte fedeli (o quasi filologici come nel caso del nuovo progetto Nippon Eldorado, dedicato all’avant-rock giapponese degli anni ‘90).
Al di là dell’operazione Mahler, Sonata Islands resta una formazione difficile da inquadrare: come vivete questa inafferrabilità?
Direi che una ricerca creativa che non indugia nel mainstream e sperimenta senza esitazione non è inafferrabile per le orecchie di chi ascolta. L’ascoltatore è mediamente meno affezionato alla catalogazione in generi musicali di chi i cd produce o vende. Certo c’è una difficoltà di posizionamento della nostra musica sugli scaffali di un negozio di cd: problema superato in quanto i negozi di cd non ci sono più….
Il progetto Mahler resterà un’operazione di studio o lo vedremo anche dal vivo?
Nasce come progetto live, live è la registrazione. Naturalmente speriamo in un futuro ricco di esibizioni!
BIOGRAFIA:
GUSTAV MAHLER biografia
(da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Gustav_Mahler)
Gustav Mahler (Kalischt, 7 luglio 1860 – Vienna, 18 maggio 1911) è stato un compositore e direttore d’orchestra austriaco.
Gustav Mahler nacque nel 1860 a Kalischt in Boemia, oggi Kalište (distretto di Pelhrimov) in Repubblica Ceca, da Bernhard e Marie Hermann. La sua famiglia era di origine ebraica-ashkenazita e di lingua tedesca. A pochi mesi dalla nascita, si trasferì ad Iglau. La sua infanzia fu molto triste, costellata dalla morte di diversi dei suoi fratelli. Aiutato dal padre, che in giovinezza strimpellava il violino (e dal pianista Julius Epstein), nel 1875 riuscì ad entrare al conservatorio di Vienna, che frequentò per tre anni, ottenendo consensi e suscitando gelosie probabilmente a causa del suo brutto carattere. In questo clima strinse una buona amicizia con Hugo Wolf, Hans Rott, i fratelli Rosè, il violinista Krizianovskij. Il sodalizio intellettuale e artistico con il compositore Anton Bruckner, si rivelò “utile” anche in campo lavorativo.
La prima composizione conosciuta di Gustav Mahler, risalente al 1876 è un Klavierquartett in la minore, nato come saggio per il conservatorio, di cui si possiede il primo tempo e 27 battute del secondo. A parte le composizioni distrutte o incomplete del periodo giovanile, ci sono pervenuti Lieder per tenore e pianoforte su testi composti dallo stesso Mahler, dedicati alla giovinetta Josephine Poisl. Del 1880 è Das Klagende Lied (Canto di lamento), ancora su testo proprio. A seguire compose i cinque Lieder und Gesänge aus der Jugendzeit (Canti della giovinezza, 1880-1883 e 1887-1890) e i Lieder eines fahrenden Gesellen (Canti di uno in cammino o “Canti di un viandante”, 1884).
Dopo aver completato gli studi al conservatorio Mahler ebbe le prime esperienze nella direzione d’orchestra a Bad Hall nel 1880, negli anni seguenti continuò la sua carriera di direttore presso altri importanti teatri d’opera dell’Europa centrale: Lubiana nel 1881, Olomouc nel 1882, Vienna e Kassel nel 1883, Praga nel 1885, Lipsia nel 1886 e Budapest nel 1888. Nel 1887 Mahler fu chiamato a sostituire il celebre direttore Arthur Nikisch per il ciclo l’Anello del Nibelungo di Richard Wagner; il grande successo ottenuto contribuì ad accrescere la sua fama ed il suo prestigio come direttore sia fra i critici musicali sia presso il pubblico. Analoga fortuna non ottennero invece le sue composizioni: risalgono a questo periodo il completamento dell’opera teatrale Die Drei Pintos di Carl Maria von Weber, che riscosse critiche altalenanti e non è riuscita ad entrare stabilmente nel repertorio operistico, e la Prima sinfonia in re maggiore Il Titano, ispirata all’omonimo romanzo di Jean Paul, che fu più volte riveduta dall’autore anche a causa della fredda accoglienza ricevuta.
Dal 1893 al 1896 Mahler trascorse i periodi di vacanza estivi a Steinbach am Attersee in Alta Austria, località in cui continuò la revisione della Prima Sinfonia (la prima esecuzione era stata nel 1889), compose la Seconda Sinfonia, abbozzò la Terza Sinfonia, e scrisse la maggior parte dei Lieder del ciclo Des Knaben Wunderhorn (in italiano Il corno magico del fanciullo), basato su un famoso ciclo di poesie curato da Achim von Arnim e Clemens Brentano.
Nel 1897 Mahler, che aveva allora 37 anni, ricevette l’incarico di direttore della K. u K. Hofoper (Imperial Regia Opera di Corte), vale a dire la posizione musicale più prestigiosa dell’Impero austriaco; poiché si trattava di un “ufficio imperiale” secondo la legge austro-ungarica in vigore l’incaricato non poteva essere di religione ebraica. Mahler, che mai era stato un ebreo devoto e praticante, si convertì, per ragioni pragmatiche, al cattolicesimo, religione che comunque non gli era estranea: da ragazzo infatti era stato corista in una chiesa cattolica, dove il maestro del coro gli aveva anche insegnato a suonare il pianoforte. Malgrado ciò, quella di Mahler non fu una conversione sincera e aveva acconsentito con riluttanza al battesimo, dopo il quale non andò mai in chiesa, eccetto che per il suo matrimonio, né si confessò mai, e fu spesso descritto come un agnostico, ma la sua produzione musicale mostra elementi vicini ad un panteismo naturalistico con ascendenze nietzscheane, rappresentate, per esempio, dal I movimento della Terza Sinfonia (una sorta di marcia per il risveglio del dio Pan o della Natura) e nell’utilizzo, nel IV movimento, di un testo tratto dallo Zarathustra; o ancora in uno dei suoi ultimi capolavori, Das Lied von der Erde; anche l’uso dell’inno cattolico Veni creator spiritus nella prima parte della sua Ottava Sinfonia, congiuntamente alle scene faustiane della seconda parte, sono declinati più in senso panteistico che confessionale. In ogni caso lo spirito e lo stile ebraici rimangono ampiamente presenti in tutta la sua musica, per esempio l’uso di temi in stile Klezmer nel terzo movimento della Prima Sinfonia.
Nel 1899 e nel 1910 egli diresse le versioni da lui rivedute della Seconda e della Quarta Sinfonia di Robert Schumann. Nei dieci anni di direzione all’Opera di Vienna, Mahler rinnovò profondamente il repertorio di quell’istituzione musicale e ne migliorò la qualità artistica, riuscendo a piegare sia gli esecutori sia gli ascoltatori alla sua visione della musica e dell’arte. Quando egli ricevette l’incarico, le opere più popolari erano il Lohengrin, la Manon di Massenet, e Cavalleria rusticana; il nuovo direttore decise un nuovo corso più concentrato verso il repertorio del periodo classico, cominciando dalle opere di Christoph Willibald Gluck e di Wolfgang Amadeus Mozart, avvalendosi anche della collaborazione del pittore Alfred Roller per la messa in scena di originali produzioni del Fidelio, di Tristan und Isolde, e del ciclo L’anello del Nibelungo.
Agli inizi del Novecento Vienna era una delle città più grandi ed importanti del mondo, capitale di un grande impero multinazionale nell’Europa Centrale e centro molto vivace dal punto di vista artistico e culturale; Mahler conosceva molti fra gli intellettuali ed artisti che a quel tempo vivevano a Vienna, fra gli altri i pittori Gustav Klimt ed Egon Schiele. Mahler lavorava per nove mesi l’anno all’Opera di Stato, gli restava così solo il periodo estivo per dedicarsi alla composizione; egli era solito passare le estati a Maiernigg sul lago Wörthersee ed in questa località idilliaca compose quattro sinfonie (dalla Quinta all’Ottava), i Rückert Lieder, i Kindertotenlieder (Canti per i fanciulli morti), entrambi basati su poesie di Friedrich Rückert, e Der Tamboursg’sell, l’ultimo dei suoi lieder per Des Knaben Wunderhorn.
Nel giugno del 1901 Mahler si trasferì in una nuova villa sul lago sempre a Maiernigg in Carinzia. Il 9 marzo 1902 Mahler sposò Alma Schindler, di vent’anni più giovane e figliastra del noto pittore viennese Carl Moll. Alma era musicista e compositrice, tuttavia il marito le proibì di continuare a cimentarsi con la composizione, anche se appartengono alla mano di Alma delle copie manoscritte di alcune partiture di Gustav. Mahler interagì in modo creativo anche con altre donne, fra cui la violista Natalie Bauer-Lechner, di due anni più vecchia, che aveva conosciuto durante il periodo di studi a Vienna. Alma e Gustav ebbero due figlie: Maria Anna (detta Putzi, 1902-1907), che morì a quattro anni di difterite nel corso delle vacanze estive a Maiernigg, ed Anna (detta Gucki; 1904-1988), che, pure ammalatasi dello stesso morbo, riuscì a guarirne e divenne da adulta una scultrice.
Nel 1908 e per tre anni Mahler mutò il luogo delle vacanze estive e della attività compositiva, e scelse un maso in prossimità di Dobbiaco (Toblach), nota località climatica dell’Alta Val Pusteria, nell’allora regione storica del Tirolo. Ivi sostanzialmente compose la sua Nona Sinfonia, Das Lied von der Erde e l’incompiuta Decima. Nel 1910 Mahler, colpito dalla scoperta del tradimento della moglie, fu consigliato di rivolgersi a Sigmund Freud, il quale lo incontrò una sola volta e quindi poté dargli solo alcuni consigli, i biografi (Quirino Principe e altri) riferiscono di un lungo colloquio di tre, quattro ore; Freud, durante l’incontro, una lunga passeggiata, seppe da Mahler che egli chiamava a volte la moglie Alma col nome della madre: Marie, e quindi formulò l’ipotesi (non la diagnosi) che Mahler fosse affetto dal cosiddetto “complesso della Vergine Maria”. Alma Schindler smentì questo fatto, fortificando la sua tesi con la prova che Mahler aveva difficoltà a pronunciare la “r”, e quindi sarebbe stato scomodo per lui chiamarla Marie. Freud tempo dopo, ricordando l’episodio dichiarò: «Ebbi la possibilità di ammirare le capacità di penetrazione psicologica di quell’uomo di genio. Nessuna luce illuminò ad un certo punto i sintomi della sua nevrosi ossessiva. Era come scavare con un bastoncino in un edificio misterioso».
Malato gravemente di cuore all’incirca dal 1907, Mahler fu più volte costretto a sottoporsi a delicate terapie mediche, e si rivolse invano a celeberrimi specialisti che, però, non poterono far altro che constatare la gravità del suo male, una endocardite maligna ed incurabile. Tra i vari specialisti in cardiologia a cui si rivolse, va ricordato il celebre batteriologo Andrè Chantemesse, il quale fu un pioniere della scienza ma anche un uomo assolutamente privo di tatto, che molto rudemente informò il suo paziente dello stato del suo male dicendo: “Non ho mai visto degli streptococchi svilupparsi in una maniera così meravigliosa, guardi questi filamenti, sembrano alghe marine!”, lasciando letteralmente Mahler ammutolito per l’orrore.
Tornato apposta a Vienna dall’America (dove risiedette per circa un anno e dove ottenne strepitosi successi concertistici), Mahler morì nel sanatorio Loew di Vienna nell’anno 1911. I contributi alla sua biografia ci sono dati dalla moglie Alma e dall’amica Natalie Bauer-Lechner. Il biografo e musicologo Henry-Louis de La Grange ha dedicato gran parte della sua vita a raccogliere materiale su di lui e a riportare la storia della sua vita su dei libri.
DAS LIED VON ERDE
il canto della terra:
http://it.wikipedia.org/wiki/Das_Lied_von_der_Erde
Das Lied von der Erde (in italiano Il canto della terra) di Gustav Mahler è una composizione per voci soliste e orchestra composta fra il 1908 ed il 1909. Composto dopo la Ottava sinfonia, Das Lied von der Erde non appartiene alla “lista ufficiale” delle sinfonie di Mahler, tuttavia viene tradizionalmente considerata una sinfonia, visto anche il sottotitolo, Eine Symphonie für eine Tenor- und eine Alt- (oder Bariton-) Stimme und Orchester (nach Hans Bethges “Die chinesische Flöte”).
La composizione è suddivisa in sei movimenti, ciascuno di essi mette in musica un Lied appartenente alla raccolta Die chinesische Flöte di Hans Bethge, pubblicata nell’autunno del 1907. Mahler aveva già introdotto le voci in alcune sinfonie precedenti (la Seconda, la Terza, la Quarta e l’Ottava), mentre in Das Lied von der Erde avviene per la prima volta una integrazione totale fra lied e sinfonia.
Nel centenario della nascita di Das Lied von der Erde a Dobbiaco, dove il compositore ha scritto il suo brano, la composizione è stata eseguita nella “casetta di composizione” dove il musicista amava ritirarsi per scrivere la sua musica. In quest’occasione, il brano è stato accompagnato da un pianoforte.
SONATA ISLANDS biografia
Sonata Islands è un ensemble cameristico nato per suonare la nuova musica italiana, sia essa musica colta o jazz. È attualmente una delle formazioni più prestigiose a cavallo tra avant-rock e avant-jazz nel panorama europeo.
Ha registrato Sciare di Fuoco, un CD di Emilio Galante edito dall’etichetta “Ai Confini ed oltre” della BMG-Ricordi nel gennaio del 1999 e presentato al Piccolo Teatro Studio nel giugno del 1999. Nell’autunno 1998 ha registrato le musiche di Cesare Picco per il balletto La Lupa, inciso su CD Sonzogno. Nel maggio del 2000 ha inciso per Rugginenti Enigma, Enigma- la musica dei Tarocchi, messo in scena all’Accademia Filarmonica Romana nel luglio dello stesso anno, come pure a Milano, Sondrio, Ivrea e Bologna. Nel 2001 ha messo in scena lo spettacolo Campioni (cd Velut Luna), con musiche scritte da Carlo ed Emilio Galante, Marco Tutino, Armando Franceschini e Nicola Campogrande per alcuni cortometraggi su grandi campioni dello sport e lo ha poi presentato a Milano (Piccolo Teatro), Bologna, Trento, Bellinzona, Reggio Emilia, Asolo (Asolo Musica), e Torino (Teatro Regio).
Nel 2003 nasce lo spettacolo Muti Musicati, cortometraggi muti del primo Novecento, rimontati e reinventati, con musiche dei fratelli Galante, Lorenzo Ferrero, Filippo Del Corno e Fabrizio de Rossi Re. Dal 2002 Sonata Islands organizza un proprio festival a Milano, dal 2006 anche a Trento. In ambito jazzistico ha ospitato solisti come Franco D’Andrea, Gianluigi Trovesi, Markus Stockhausen, Salvatore Bonafede, Pietro Tonolo, Tino Tracanna, Rita Marcotulli, Sandro Cerino, Roberto Cipelli, Bebo Ferra e Andrea Dulbecco.
Nel 2012 ha pubblicato con Altrock la rivisitazione di classici del Rock in Opposition dal titolo Sonata Islands Goes RIO, dal vivo si cimenta in una rilettura dei leggendari Magma (Sonata Islands Kommandoh) e nell’autunno del 2013 con Zone di Musica pubblica l’ambizioso Sonata Islands meets Mahler, con jazzisti del calibro di Achille Succi, Francesco Cusa e Giovanni Falzone.
Info:
Sito ufficiale – www.sonataislands.com