Il Gruppo Donatello presenta il Manifesto Movimento Ot’arte
Ot’arte nasce dal desiderio di rendere dignità agli artisti, e all’arte, che da oltre mezzo secolo tollera l’intrusione di chiunque, con l’alibi della libertà d’espressione, stravolgendo il valore di alcuni termini, uno fra tutti “contemporaneo”, facendo assumere al concetto di Arte Contemporanea l’errato significato di “schifezza”.
Al Gruppo Donatello Firenze si parlerà di Ot’arte un movimento artistico che contrasta la falsa idea di arte contemporanea; nasce e si sviluppa in contrasto al corrente orientamento dell’arte che riflette nell’artista il timore di esprimere emozioni, essendo condizionato da una percezione di pericolo derivante da una mutazione digitale della società. Sono molti e troppo evidenti gli artisti che mostrano un’arte priva di contenuti gabellandola per concettuale; cercano di rappresentare una sintesi mentale con lo scopo di attribuire loro un riconoscimento artistico, ed per questo che spesso rappresentano un principio scadente di imitazione degli artisti del passato. Ot’arte ha come logo il simbolo dell’infinito aperto a destra, un otto coricato decurtato della calotta superiore. Con Ot’arte si apre un nuovo capitolo nell’arte, caratterizzata dalla volontà da parte degli artisti di reagire alla comune indifferenza. L’artista Ot’ non mira a voler apparire un’icona dell’arte contemporanea, ma a svolgere una ricerca con il fine di condividere il proprio modo di essere, fondato su un principio di creatività e quindi libero da qualsiasi condizionamento sociale. L’attuale ordinamento, a livello mondiale, non favorisce l’arte, considerandola pericolosa, e non ammette interferenze nella gestione delle risorse umane, che siano in qualche modo contrastanti con l’azione di edutainment sociale, fondato sul controllo della tecnologia sull’individuo. L’artista contemporaneo è pertanto vincolato e subordinato ad una immobilità artistica. Ot’arte tiene conto del passato ma privilegia il futuro.
Il motto è:
“La regola senza la regola è la buona regola”
Ot’arte diffida degli emuli, in quanto gli artisti Ot’ percepiscono il mondo con purezza, ne interpretano la parte che si evidenzia e aderiscono alla cultura dell’epoca in cui vivono. Il mondo ha il proprio modo di essere, gli artisti osservano con attenzione quella parte a fuoco con la lente della contemporaneità. L’artista Ot’ tiene conto della ricerca, dello sviluppo e dei mezzi di comunicazione; considera la tecnica un mezzo, non un fine ed è pronto a stravolgerla se necessario, e a proporre nuove chiavi di lettura. Fanno parte di Ot’arte artisti eterogenei che si esprimono con tutte le forme dell’arte. Non sono ammessi compromessi fra arte e attività che per loro natura hanno lo scopo di soddisfare i fini pratici della vita; è tollerato l’uso di mezzi meccanici e digitali, non la produzione con mezzi non manuali come la fotografia, computer, registratori. Sono escluse le performance e l’arte del corpo in generale, concettualismi, assemblaggi e rimasticamenti di proposte nate dalla necessità di chiarire concetti, che hanno poi dato vita al feticismo puro. Spesso gli artisti sono eccentrici, meno spesso gli eccentrici sono artisti. Ot’arte è aperto a chiunque ne voglia far parte, purché si specchi in questo manifesto e ne faccia richiesta ai tre membri più anziani, che verificano i requisiti e accolgono all’unanimità e con spirito fraterno gli adepti. Simone Biliotti, Vittoria Angela Romei e Oronzo Ricci sono i fondatori del movimento Ot’Art, e hanno collaborato alla stesura di questo manifesto accettandone ogni singola parte.
Il 12 Aprile alle ore 17 presso il gruppo Donatello firenze,
vi aspettiamo numerosi…