Ot’ arte in mostra presso il Gruppo Donatello a Firenze; la data di nascita del rivoluzionario movimento artistico è il 12 Aprile 2014 ore 17
Ot’arte nasce dal desiderio di rendere dignità agli artisti, e all’arte, che da oltre mezzo secolo tollera l’intrusione di chiunque, con l’alibi della libertà d’espressione, ne consegue una valutazione negativa in toto dell’arte contemporanea, a cui la collettività attribuisce un valore negativo, considerandola una “schifezza”.
Ot’arte è un movimento artistico che contrasta la falsa idea di arte contemporanea; nasce e si sviluppa in
contrasto al corrente orientamento dell’arte che riflette nell’artista il timore di esprimere emozioni, condizionato da una percezione di pericolo derivante da una mutazione digitale della società. Sono molti e troppo evidenti gli artisti che mostrano un’arte priva di contenuti gabellandola per concettuale; cercano di rappresentare una sintesi mentale con lo scopo di attribuire loro un riconoscimento artistico, ed per questo che spesso rappresentano un principio scadente di imitazione degli artisti del passato.
Il motto è: “La regola senza la regola è la buona regola” Ot’arte diffida degli emuli, in quanto gli artisti Ot’ percepiscono il mondo con purezza, ne interpretano la parte che si evidenzia e aderiscono alla cultura dell’epoca in cui vivono. Il mondo ha il proprio modo di essere, gli artisti osservano con attenzione quella parte a fuoco con la lente della contemporaneità.
L’artista Ot’ (questo verrà sottolineato presso il Gruppo Donatello Firenze il 12 Aprile 2014) tiene conto della ricerca, dello sviluppo e dei mezzi di comunicazione; considera la tecnica un mezzo, non un fine ed è pronto a stravolgerla se necessario, e a proporre nuove chiavi di lettura. Fanno parte di Ot’arte artisti eterogenei che si esprimono con tutte le forme dell’arte. Non sono ammessi compromessi fra arte e attività che per loro natura hanno lo scopo di soddisfare i fini pratici della vita; è tollerato l’uso di mezzi meccanici e digitali, non la produzione con mezzi non manuali come la fotografia, computer, registratori. Sono escluse le performance e l’arte del corpo in generale, concettualismi, assemblaggi e rimasticamenti di proposte nate dalla necessità di chiarire concetti, che hanno poi dato vita al feticismo puro. Spesso gli artisti sono eccentrici, meno spesso gli eccentrici sono artisti. Ot’arte è aperto a chiunque ne voglia far parte, purché si specchi in questo manifesto e ne faccia richiesta ai tre membri più anziani, che verificano i requisiti e accolgono all’unanimità e con spirito fraterno gli adepti. Simone Biliotti, Vittoria Angela Romei e Oronzo Ricci sono i fondatori del movimento Ot’ Art, e hanno collaborato alla stesura di questo manifesto accettandone ogni singola parte.