Nel panorama della crisi generalizzata e continua, si sono inseriti quest’anno anche i festival musicali. Il Villa Celimontana Jazz Festival di Roma ha rilasciato un breve comunicato in cui spiega che l’edizione 2012 non avrà luogo; sul Corriere della Sera, alla pagina di Roma, si legge che il festival in questione era entrato in graduatoria e aveva ricevuto i fondi del Comune. Da parte sua, l’organizzazione ha tenuto a precisare che tali fondi ammontano a meno della metà di quanto richiesto, che era già meno del 2011.
Altri due comunicati sono stati diffusi rispettivamente dal Premio Sergio Endrigo e dal Nextech Festival. Nel primo si legge: “Gli Organizzatori del Premio Sergio Endrigo 2012, preso atto delle difficoltà logistiche e organizzative conclamate da una miope e totale assenza di partners, collaboratori e/o sponsors, rendono noto con grande rammarico che l’edizione 2012 del Premio non potrà in alcun modo essere realizzata.” Il Nextech è più lapidario e, lamentando, fra le altre cose, ritardi e tagli nei finanziamenti, rimanda all’autunno per ridefinire la manifestazione.
Un discorso a parte meritano il Marea Festival e Suolo Pubblico.
Il primo è stato regolarmente fatto, nonostante le voci poco rassicuranti che si sentivano da alcuni anni, e che insistevano sulla mancanza di fondi. Per fortuna non c’era niente di ufficiale: Marea è sbarcata a Fucecchio il 22 giugno e ci è rimasta fino al 30. Si può supporre, però, che dei tagli ci siano effettivamente stati, anche se non è dato sapere con certezza quanti e dove (sul perché inutile insistere); i fatti certi sono la riorganizzazione del comitato Marea e il passaggio di testimone nella direzione artistica, da Reality Bites ai pratesi Fonderia CultArt. Il risultato è un festival più inserito nel sociale, con più attenzione al teatro (la Fonderia lo sottolinea), ma meno attraente per un pubblico medio e non particolarmente coinvolto. Senza voler mettere in dubbio le qualità dei gruppi chiamati sul palco quest’anno, è innegabile che non siano conosciuti al pari di Dream Theatre, Afterhours, Tre Allegri Ragazzi Morti, Planet Funk, Roberto Vecchioni e Il Teatro degli Orrori, tutti già passati a Marea anni fa. Unica eccezione e unica data a pagamento del 2012 gli Africa Unite, il 29.
Per Suolo Pubblico la sentenza è stata identica, annullato, ma le motivazioni si sono disperse in polemiche. A pochi giorni dall’inizio stabilito, l’assessore Cresci rende noto che il festival non si farà per problemi gestionali, legati anche al ricambio generazionale dentro l’associazione (un gruppo di circa 70 volontari). Alessandro Pieroni, il presidente della suddetta associazione, sottolinea che non c’è stata possibilità di fare una manifestazione qualitativamente in linea con gli scorsi anni, nemmeno a prezzo di un ridimensionamento deciso già a gennaio 2012. Replica a questa versione un volontario, dicendo senza mezzi termini che il festival non è stato fatto perché in contrasto col PD di Montelupo. Da qui in poi piovono la smentita dei Giovani Democratici, la richiesta di spiegazioni da parte dei Comunisti Italiani, e infine il comunicato stampa del Comune, che chiarisce: non sono stati chiesti i permessi del caso e non è stata prodotta adeguata documentazione.
A questo articolo seguono altri due chiarimenti: Dino Cei (PD) riafferma la volontà del Partito di aiutare Suolo Pubblico, ricordando come lo stesso PD abbia prestato all’associazione i soldi necessari a coprire le ultime spese per l’edizione 2011. Infine, il Pieroni torna sull’argomento e lo chiude: dichiara una volta per tutte che Suolo Pubblico è apartitico; afferma che il volontario che per primo aveva tirato in ballo logiche politiche è un perfetto sconosciuto; si scusa con le varie associazioni, gli artisti, i fornitori di cibo e bevande, e, infine, invita tutti a una bella calmata e a una altrettanto bella vacanza.
Morale della favola: Suolo Pubblico non si fa. Siamo sempre più poveri, anche di divertimenti.
P.S.
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