Un carnevale di suoni ed emozioni. Non c’é altro modo di descriverlo. Caparezza stupisce fan di vecchia e nuova data con un turbinio di colori, immagini, sensazioni che avvolgono lo spettatore trascinandolo in una libido di vitalità ed energia come pochi musicisti contemporanei (specialmente italiani) riescono a fare. Sul palco, uno spettacolo teatrale più che un concerto, un dialogo con lo spettatore non solo attraverso la musica, ma anche con veri e propri sipari tra una canzone e l’altra : “Sono contento di essere qui anche perché vorrei dimostrarvi che attraverso l’arte si può parlare anche di politica e di questioni sociali” Assieme al nostro frontman, costumi, sculture di cartapesta, strani personaggi, e soprattutto quadri. Caparezza riscopre grandi artisti del passato, e le loro opere, reinterpretandole in chiave moderna in un tentativo di risveglio di coscienze tra i più riusciti, criticando la società contemporanea dove necessario, confrontandola con errori del passato, e soprattutto riscoprendo ed ammirando l’uomo che in noi, anche nelle sue imperfezioni. Da un punto di vista strettamente tecnico invece, niente da criticare, costumi meravigliosi, musiche incredibili, testi sublimi, mai una pausa noiosa, solo un unico lungo spettacolo in grado di catturare l’attenzione per le intere due e forse più ore, senza ricadute di alcun tipo. “Curiosità Immaginazione Sapienza” Sarà con questa triade che si concluderà una delle esperienze artistiche più concrete che abbia mai fruito nella mia intera esistenza. L’arte con Caparezza non è più un semplice “entertainment”, ma diventa vero e proprio mezzo sociale di riscoperta di valori, critica, e risveglio di coscienze, senza troppe metafore o significati oscuri ai più. Si parla alle persone in modo diretto, verso un obiettivo preciso, e mettendoci la faccia. “Curiosità Immaginazione Sapienza” In una parola, Caparezza.
a cura di Nori ed Angel
Nori ed Angel, in video ci raccontano l’emozione dal vivo così come l’hanno vissuta loro: