“Her Snakeness è un concept, ed è il proseguimento del primo album “So in my mind”, che rappresenta un suicidio virtuale per poter rinascere in modo nuovo.
Sento di aver vissuto rinnegando la mia essenza per poter essere accettata dalle persone che amavo e rimetto in discussione con rabbia i rapporti amorosi e con i genitori. Distruggo tutto per poter ricreare le stesse relazioni in modo diverso, più vero.
Il concetto di tempo, che mi tormenta costantemente, torna in tutti i brani e si confonde a tratti con quello di spazio. Il tempo scorre e riduce inesorabilmente la distanza che porta al termine del nostro viaggio di vita.
Sento che il mio “tempo” non coincide con quello del resto dell’umanità. Questo mi fa sentire diversa e a disagio e mi fa perdere il senso della mia vita, che sento irreale e inesistente.
Viene percepito un mondo che gira al contrario, troppo veloce e sento quasi di appartenere ad un’altra dimensione.
“Her Snakeness” fa venire fuori la parte più istintiva e rettiliana dell’essere. Basa la realtà sui sensi che però sono ingannevoli e mutevoli nel tempo.
Inizialmente seguo irrimendiabilmente i miei istinti e bisogni e li assecondosenza voler far entrare in gioco le emozioni, esattamente con la freddezza del Serpente.
Poi ricerc me stessa….mi sono persa; ho la sensazione che l’ anima sia “incastrata nel corpo”
Il vuoto che sento in certi momenti è talmente insopportabile che lo riempio con le mie ossessioni preferite: cibo, sesso e alcool, ma sale la rabbia che mi porta a non riconoscere l’immagine riflessa nello specchio.
Quello specchio maledetto in cui la realtà di nuovo prende una forma distorta, assurda e surreale e “il dopo viene prima del prima”.
Her Snakeness è un album “sospeso” , un diallele in cui proprio non riesco ad uscire da una reazione scettica nei confronti di tutto ciò che m circonda e che mi allontana ancora di più dalla verità.
Le canzoni spesso derivano dai sogni in cui mi rifugio per cercare di rendere variopinta una realtà noiosa e nebbiosa.
Gli arrangiamenti sono stati creati dalla cantautrice, da Daniele Marchetti e, per la batteria, da Valentino Vitali.
Per dettare le linee guida ai musicisti negli arrangiamenti, dà priorità al linguaggio delle immagini e meno a quello tecnico-musicale.
Anche chi lavora con me, deve esprimere il suo Io do priorità al linguaggio delle immagini e meno a quello tecnico-musicale.
In questo album si comincia a sperimentare, vengono utilizzati tempi dispari che si miscelano tra loro e passaggi tra tonalità apparentemente difficili. Ma vuole essere una ricerca interiore più che musicale.
Poca cura della forma testuale e grammaticale, do più rilievo alla sostanza, all’emozione istintiva cercando di esprimermi in modo libero e utilizzando anche parole inesistenti o attribuendogli un significato personale e completamente diverso. Uso molte metafore per raccontare. La comunicazione diventa criptica e introspettiva in molte parti.
L’album è accompagnato da un’insieme di immagini surreali, accoppiate a ciascuna canzone e che messe insieme formano un autoritratto di Silversnake.